«Beati quelli che si adoperano per la pace». Occupazione, non F 35

Petizione ecumenica, promossa dal settimanale Riforma e da 15 testate di ispirazione cristiana, per chiedere che l’Italia receda dal progetto di acquisto di novanta cacciabombardieri

www.riforma.it

La partita sull’acquisto di 90 aerei da combattimento «F 35», un progetto a cui l’Italia aveva aderito sin dal 1998, non è ancora chiusa. Anche se il governo è intenzionato ad andare avanti, sono molte le voci che si sono levate per criticare il progetto, il cui costo di produzione e manutenzione è stato stimato in parecchie decine di miliardi. A fine giugno il Parlamento è giunto a un compromesso: pur facendo salvi gli impegni presi dall’Italia, la mozione approvata dalla maggioranza sospende ogni «ulteriore acquisizione» finché non si sia pronunciata – tra sei mesi – un’apposita commissione parlamentare.

Riforma si è occupata della questione nel mese di luglio, con un articolo a firma di Maurizio Girolami (Investiamo nella pace, n. 28, pag. 1) in cui si sottolineava, tra l’altro, il continuo insorgere di problemi tecnici degli F 35, rilevati dalle stesse autorità statunitensi, la continua lievitazione dei costi, il disimpegno di vari paesi inizialmente coinvolti nel progetto, la scarsa caduta occupazionale mentre i miliardi necessari all’aquisto e alla manutenzione dei cacciabombardieri potrebbero essere utilmente utilizzati per sviluppare l’occupazione in settori pacifici quali scuola, sanità, ricerca, assistenza. L’articolo si chiudeva lanciando la proposta di lanciare una petizione nelle nostre chiese per chiedere al governo di recedere dal progetto F 35 e, appunto, investire i fondi a sostegno dello sviluppo di lavori «di pace».

In questi mesi sono già state raccolte firme contro gli F 35: per esempio da parte della campagna «Taglia le ali alle armi» (www.disarmo.org). Tuttavia riteniamo di avere motivi specifici per opporci a questo progetto in quanto cristiani, impegnati ormai da decenni nel cammino del «processo conciliare» ecumenico su giustizia, pace e salvaguardia del creato. Per questo, insieme a una serie di organi di informazione di ispirazione cristiana, abbiamo deciso di lanciare la «petizione ecumenica» che segue. Invitiamo tutti i lettori e i membri delle nostre chiese a firmarla.

Ecco il testo della petizione:

Come organi di informazione di ispirazione cristiana impegnati nel cammino della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato, con le prime adesioni di: Riforma (settimanale delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi), Confronti (mensile di fede, politica, vita quotidiana), Adista (fatti, notizie, avvenimenti su mondo cattolico e realtà religiose), Mosaico di pace (rivista promossa dal movimento Pax Cristi), Missione Oggi (rivista dei Missionari saveriani), Popoli (mensile internazionale dei gesuiti), Nigrizia (Notizie sull’Africa e sul mondo nero), Il dialogo (periodico di cultura, politica, dialogo interreligioso dell’Irpinia), Gioventù evangelica (rivista della Federazione giovanile evangelica italiana), Il Margine (mensile dell’associazione Oscar A. Romero), il foglio (mensile di alcuni cristiani torinesi), Coordinamento radio evangeliche in Italia (Crei), CEM Mondialità (rivista dell’interculturalità), Qol (rivista del dialogo ebraico-cristiano)  invitiamo ad aderire alla seguente petizione sugli F35:

«Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Matteo 5,9)

Noi, cristiani appartenenti a diverse tradizioni confessionali,

constatata la determinazione del governo italiano di procedere all’acquisto di 90 cacciabombardieri progettati per trasportare anche bombe atomiche,
esprimiamo il nostro sdegno per una scelta che va contro lo spirito dell’articolo 11 della Costituzione («l’Italia ripudia la guerra»). Una scelta, per noi credenti, in palese contraddizione con il comandamento «Non uccidere» e il messaggio di pace del vangelo di Cristo;
uniamo la nostra voce a quella di tanti «operatori di pace», credenti e non credenti nel chiedere che i parlamentari (in particolare quelli di orientamento cristiano, cattolici e protestanti) e il governo italiano, onorando gli impegni presi durante la campagna elettorale:

recedano dal Progetto F35

– destinino i miliardi per esso stanziati ad un grande piano per il lavoro che restituisca un futuro alle giovani generazioni creando occupazione nei settori della scuola e della ricerca, della salvaguardia dell’ambiente, delle energie rinnovabili, della valorizzazione del patrimonio artistico del nostro paese.

Primi firmatari:

Luca Maria Negro, direttore del settimanale Riforma; Gian Mario Gillio, direttore del mensile Confronti – CREI; Valerio Gigante, redazione di Adista; Don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi; Gianna Urizio, presidente Federazione donne evangeliche in Italia; Avernino Di Croce, presidente Edizioni Protestanti; Manuel Kromer, direttore Editrice Claudiana; Maurizio Girolami, redazione di Riforma; Mauro Castagnaro, redattore di Missione Oggi; Rosa Siciliano, redazione di Mosaico di pace; Brunetto Salvarani, teologo cattolico; Sara Rivoira e Nicola Rochat, condirettori di Gioventù evangelica; Giovanni Sarubbi, direttore de Il dialogo; Padre Mario Menin, direttore di Missione oggi; Enrico Peyretti, redazione de il foglio; Emanuele Curzel, direttore de Il margine; Padre Efrem Tresoldi, direttore di Nigrizia; Stefano Femminis, direttore di Popoli; Attilio Sibille, presidente Associazione Lo Bue – Radio Beckwith evangelica

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I moduli per la raccolta di firme possono essere scaricati dal sito di Riforma:  Petizione contro gli F35