Crepe di L.Menapace

Lidia Menapace

So che ciò che sto scrivendo è molto grave, e per di più, date le condizioni dei miei occhi, è anche scritto sommariamente per non affaticarli troppo. Tuttavia mi sembra ancora poco e certo rozzo e non del tutto preciso, ma non ce la faccio a stare zitta.

Il fatto che – dopo molte avvisaglie cui non ho dato voce- mi ha indotta a scrivere dunque è il seguente: dopo il messaggio che Berlusconi ha recitato in Tv su tutte le reti con seguito di commenti e interpretazioni e citazioni a gogò, un solo commento è stato taciuto ed è quello dell’Anm (Associazione nazionale magistrati, l’associazione dell’intera magistratura italiana) rappresentativa dell’intero corpo: non lo sfogo di un qualsiasi cittadino e nemmeno di una serie di cattedratici e nemmeno di qualche esperto e nemmeno di un opinionista, ma di tutta la magistratura italiana: è un comunicato molto equilibrato , di linguaggio civile e non offensivo, di timbro ufficiale, ma dal tono preoccupato e grave: nessuna eco: l’informazione italiana è così distratta o incominciano già ad esserci indicazioni da un qualche minculpop in formazione?

Tutti zitti. Ma invero uno ha parlato, Napolitano, che dice sarebbe meglio mettersi d’accordo. Ma lui é Presidente del Consiglio superiore della magistratura e le offese di Berlusconi colpiscono anche lui. E non difende l’organismo che presiede? eppure non gli ,manca certo, con l’allenamento che ha a stare in politica nè gli argomenti né l’abilità per replicare con fermezza commista ad eleganza, con equilibrio e leggerezza, ma con la dovuta espressione di contrarietà.

Dico alla buona che naturalmente la magistratura essendo un potere dello stato è un organismo intrinsecamente politico e non una specie di aggeggio “tecnico” al quale basta imbucare dati e poi schiacciato un tasto trascrivere la risposta “tecnica”.

E venuta meno l’ istituzione di garanzia somma in un momento delicato e confuso: esistono le condizioni per un colpo di stato strisciante e addirittura scivoloso.