SeminarioCDB – Senza abbandonare il Dio di Gesù di M.Vigli

Marcello Vigli

Sono convinto che la vitalità di un movimento si  misura sulla sua capacità e tempestività di leggere i “segni dei tempi”. Vitali sono le Cdb se hanno saputo cogliere, come emerge dal tema del loro prossimo seminario “Si fa presto a dire Dio”, che riflettere sul divino è tornato d’attualità.

Negli ultimi anni, … assistiamo a un grande fervore di ricerche e studi attorno a Dio e al soprannaturale, attorno all’evoluzione della vita e della religiosità e, in particolare, al cosiddetto “Gesù storico” si legge nell’incipit dell’invito.

Fra i/le tanti/e che si sono impegnati/e in questa direzione …le donne delle CdB italiane, insieme ad altri gruppi di donne, hanno avviato percorsi di ricerca, fecondi e stimolanti, che orientano le relazioni al rispetto e alla convivialità di tutte le differenze.

Sollecitate/i da tale esperienza donne e uomini nelle Cdb italiane dovrebbero assumere consapevolezza e conoscenza di queste ricerche per arricchire la loro vita quotidiana e la loro spiritualità.

E’ la prima volta che questo obiettivo diventa oggetto di un incontro nazionale  delle  Cdb,  il XXXIV degli oltre quarant’anni della storia del loro movimento iniziata, a dire il vero, mentre si affermava la teologia della morte di Dio, tornava di moda il tema dell’alienazione religiosa e si rifletteva sull’affermazione sulla fede senza religione proposta da Bonhöffer.

Si guardava con una certa diffidenza alla teologia che si considerava scienza impegnata a investigare sull’esistenza di una realtà di cui nulla dice la ricerca scientifica e su cui si sono date e si danno definizioni le più disparate.

Si preferiva guardare alla medievale teologia negativa (di Dio si può dire solo che nulla si può dire) o a quella della liberazione considerata strumento del processo di maturazione di una società arretrata che non aveva avuto al suo interno lo sviluppo culturale che in Europa aveva prodotto le ideologie rivoluzionarie.

Per questo si è sempre parlato del Dio di Gesù sul quale conveniva anche chi non si riconosceva in quelle tesi radicali. Questa posizione ha resistito alla successiva stagione della rinascita del religioso con cui si pensava di rispondere alla crisi delle ideologie: ovviamente quelle di sinistra.

In quest’ottica, io penso, il seminario può servire ad estendere all’intero movimento l’interesse e l’attenzione per questo “tema” senza abbandonare la tradizionale preferenza per il Dio di Gesù e senza lasciarsi distrarre dal proliferare di cattedre accademiche di teologia, dalle occasioni  di dialogo fra credenti e non credenti in cerca di notorietà e dalla diffusa pubblicistica fatta di tanti testi e convegni su Dio e che si sta sviluppando con grande vantaggio per editrici vecchie e nuove. In quest’ottica, credo, va letto l’obiettivo del seminario.