Perché non risponderò alle domande di Bergoglio di G.Lutte

La risposta di Gerardo Lutte ad un amico

Ieri sera ho letto il documento di Raniero che al contrario di ciò che lui si aspetta, mi ha convinto a non rispondere. Allo stesso tempo rispettando e comprendendo i gruppi e le persone singole che partecipano alla consulta.

Ma io non appartengo più a quella comunità. Molti sono i motivi della mia astensione. Prima di tutto il tempo. La mia risposta dovrebbe pervenire per posta al Vaticano entro la fine di quest’anno. Giustamente, Raniero scrive che non bisogna scrivere risposte affrettate. Non ho il tempo di farlo. Raniero dice anche che bisognerebbe rispondere in comunità. Qui non faccio parte di una comunità che discute di questi argomenti anche se immagino che potrebbe dire cose su certi argomenti. Manca il tempo.

Immaginiamo poi che lo potessi fare e che le mie o nostre risposte giungano al vaticano prima dalla scadenza. Che fine farà? Apriranno la busta e le buste di migliaia di persone che risponderanno. Avranno il tempo di leggere attentamente le lettere? Come saranno sintetizzate? Come giungeranno alle orecchie del papa e dei vescovi del sinodo? So la difficoltà di sintetizzare documenti molto meno numerosi, su temi molto meno numerosi e molto meno complessi per non capire che una sintesi che rispecchia e rispetta le numerose risposte che verranno date è impossibile. Quindi a che pro rispondere?

Bene, immaginiamo che tale sintesi sia possibile e che sia fatta. Immaginiamo che una maggioranza di persone e di comunità si pronuncino a favore dei mezzi anticoncezionali, del diritto delle donne a decidere l’interruzione della gravidanza, del diritto delle persone a decidere in caso di malattie incurabili e dolorose di porre fine alla propria vita.

Cosa farà il papa? Cambierà i diktat dei suoi predecessori? Neanche tu pensi che sia possibile? E allora cos’è questa democrazia nella chiesa di cui parla Raniero? Siamo arrivati al motivo essenziale della mia partecipazione la mia convinzione che papa e vescovi, malgrado le loro intenzioni e buona volontà, sono STRUTTURALMENTE incapaci di rispondere alle attese fondamentali dell’umanità. Il loro potere è usurpato, è anti-evangelico e quindi anti-umano.

Che i cattolici che credono che papa e vescovi sono nella chiesa un’autorità evangelica rispondino alle domande. E’ logico. Se quelli che contestano la validità di questa autorità, rispondono nella speranza di cambiare qualcosa, fanno bene a rispondere. Vorrei credere che serva.

Come sai, io stimo molto Raniero e i suoi sforzi per cercare nei vangeli appigli per giustificare questa consulta, senza dubbio, interessante nella chiesa cattolica. Interessanti le sue considerazioni sulla partecipazione di chi sta fuori della chiesa cattolica. Se approntiamo queste affermazioni, se invitiamo tutti a partecipare alla consulta, ci rendiamo conto che il papato e il sinodo non rappresentano tutta l’umanità. Consultare tutta l’umanità? Impossibile.

La consulta è un’iniziativa interessante per permettere ai vertici della chiesa cattolica di riconquistare prestigio e consensi che erano in caduta libera. La via del rinnovamento è altra, penso. Spogliarsi di poteri e ricchezze per stare con i poveri per costruire con loro una nuova umanità.

Ecco, mio caro Bruno, le mie ragioni per non partecipare alla consulta di Bergoglio malgrado la stima e simpatia che nutro nei suoi confronti.

Sarei contento se potessi comunicare queste riflessioni a Raniero e alla comunità di San Paolo. A questo livello di base non ho motivi per non partecipare al dibattito. Però correggi prima gli errori della mia vista incerta.

Buon fine di settimana con affettuoso abbraccio.