Cosa sta succedendo veramente nella crisi in Ucraina?

Israel Shamir
thetruthseeker.co.uk

Il freddo è gelido, a Kiev, città leggendaria dalle cupole d’oro sulle rive del Dnepr – la più affascinante delle capitali dell’Europa orientale, culla della antica civiltà russa . E’ un posto gradevole e piuttosto ricco, con una quantità di piccoli e accoglienti ristoranti, strade pulite, tanti parchi e un magnifico fiume. Le ragazze sono belle e gli uomini sono robusti. Kiev è più tranquilla rispetto a Mosca, e costa meno. Anche se secondo le statistiche l’Ucraina è sull’orlo della bancarotta e la sua gente dovrebbe essere povera come gli africani. Ma in realtà le cose non vanno troppo male, grazie alla loro sconsideratezza fiscale.

Il governo ha preso prestiti e li ha spesi con leggerezza, ha sovvenzionato alloggi e riscaldamento, ha sfacciatamente evitato di svalutare la moneta nazionale e non ha rispettato il programma di austerità previsto dal FMI. Questo vivere sul credito non farà andare troppo lontano: per l’Ucraina il destino era il fallimento per debiti. Il mese prossimo o anche prima, questo è uno dei motivi delle sommosse di questi giorni.

UN braccio di ferro tra Oriente e Occidente per il futuro dell’Ucraina, che è durato più di un mese, si è concluso a tutti gli effetti in una clamorosa vittoria per Vladimir Putin, dopo i suoi precedenti successi in Siria e Iran. I problemi sono iniziati quando l’amministrazione del Presidente Yanukovich si è messa in cerca di fondi per ripianificare i prestiti ed evitare il default. Non si è fatto avanti nessuno. Hanno chiesto aiuto alla UE, e la UE, in prima fila Polonia e Germania, visto che l’amministrazione ucraina era disperata, ha preparato un accordo di entrata di una gravità eccezionale.

La UE è stata dura con tutti i nuovi paesi dell’Est Europa, Lettonia, Romania, Bulgaria ed altri: Questi paesi avevano la loro industria e la loro agricoltura decimate, i loro giovani facevano i lavori più umili in Europa occidentale e la popolazione era scesa ai livelli della seconda guerra mondiale.

Ma l’accordo offerto all’ Ucraina era ancora peggiore. L’Ucraina sarebbe diventata una colonia impoverita della UE, senza poter godere nemmeno dei dubbi vantaggi di appartenenza (come la libertà di lavorare e viaggiare liberamente nei paesi della UE). In preda alla disperazione, Yanukovich ha accettato di firmare sulla linea in fondo alla pagina, con la vana speranza di ricevere un prestito sufficiente ad evitare il tracrollo.

Ma la UE non ha messo soldi sul tavolo e non può buttarli – deve preoccuparsi di Grecia, Italia, Spagna. Allora è entrata in scena la Russia, anche se le relazioni tra Ucraina e Russia sono tutt’altro che buone. I russi erano diventati arroganti per effetto dei loro petro-rubli e anche se gli ucraini davano la colpa dei loro guai a Russi, questi restavano pur sempre il più grande mercato per i loro prodotti.

Per la Russia, l’accordo con la UE significava guai in vista: attualmente l’Ucraina vende la sua produzione alla Russia senza molti controlli doganali, i confini sono permeabili, la gente si muove liberamente attraverso il confine, senza nemmeno il passaporto. Se fosse firmato un accordo di associazione con la UE, i prodotti comunitari inonderebbero la Russia attraverso la finestra aperta dall’opportunità dell’Ucraina.

Così Putin ha messo in chiaro le regole per Yanukovich: “se entri nella UE, le tariffe russe aumenteranno”. Solo questo avrebbe subito lasciato 400.000 ucraini senza lavoro. Yanukovich ha vacillato e poi, all’ultimo minuto, ha rifiutato di firmare l’accordo con la UE. (Cosa che avevo previsto in un mio articolo da Kiev almeno tre settimane prima, quando nessuno ci credeva – piccolo motivo di orgoglio personale – ).

La UE e gli USA che spingevano per l’accordo, sono rimaste abbastanza sconvolte. Oltre alla perdita di un potenziale profitto economico, c‘era anche un altro importante motivo: volevano mantenere la Russia più lontana possibile dall’Europa, e più debole. La Russia non è più l’Unione Sovietica, ma a Mosca c’è ancora qualche germe della disobbedienza sovietica per i disegni imperiali occidentali: l’Impero non trovare strade scoscese né in Siria, né in Egitto, né in Vietnam o Cuba o Angola o Venezuela o Zimbabwe, almeno fino a quando l’orso russo è ancora abbastanza forte.

La Russia senza l’Ucraina non può essere davvero potente: sarebbe come se strappassero gli stati del Mid-West e quelli del Pacifico agli Stati Uniti. L’Occidente non vuole che l’Ucraina prosperi, o diventi uno stato stabile e forte, con il rischio che si rimetta con la Russia e la renda più forte. Una Ucraina debole, povera e destabilizzata in uno stato di dipendenza semi-coloniale dall’ Occidente con qualche base NATO, sarebbe il massimo per il futuro del paese, auspicabile per Washington o Bruxelles.

Sdegnato per questa fuga dell’ultimo-momento di Yanukovich, l’Occidente ha messo in moto i suoi fiancheggiatori. Per oltre un mese, Kiev è stata assediata da enormi folle di bus che arrivavano da tutta l’Ucraina, facendo pensare alla nascita di una primavera araba anche nel lontano nord. Meno violenta di Tahrir, la loro piazza Maidan è diventata un simbolo della lotta per il futuro strategico europeo nel paese.

L’Ucraina è stata trasformata in un nuovo campo di battaglia tra l’alleanza guidata dagli USA e la Russia perché questa storia potrebbe diventare la rivincita per la debacle subita da Obama in Siria, oppure potrebbe diventare un altro pesante colpo ad una egemonia americana che sta dissolvendo.

La semplice divisione tra chi era “pro-Est” e chi era “pro-Ovest” si è complicata per l’eterogeneità dell’Ucraina che è formata da regioni molto differenti, un po’ come era nella sua varietà di popoli la Jugoslavia di una volta. E’ un altro miscuglio post-Versailles, quando fu creata una nazione, dopo la prima guerra mondiale, con pezzi e pezzettini e che poi diventò indipendente dopo il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991.

Certe regioni di questo paese divennero russe 500 anni fa e anche quella che si intende come “la vera Ucraina” – quella che ha dato in nome al paese (una area molto più piccola)- si unì alla Russia 350 anni fa, mentre l’Ucraina occidentale (chiamata “Regioni orientali”) fu comprata da Stalin nel 1939, e la Crimea fu incorporata nella Repubblica Sovietica Ucraina da Krusciov nel 1954.

L’Ucraina è tanto russa quanto il sud-della-Francia è francese o quanto il Texas e la California sono americani. Sì, qualche centinaio di anni fa, la Provenza era indipendente da Parigi – aveva una lingua e un’arte proprie, mentre Nizza e Savoia divennero francesi piuttosto recentemente. Ma anche California e Texas aderirono all’Unione piuttosto tardi.

Eppure, si capisce che sono – ormai – parti integranti di questi paesi più grandi, senza se e senza ma. Ma se queste zone fossero costrette a separarsi,si andrebbe a rivedere come fu scritta la storia e si guarderebbe con una ottica differente quello che successe all’epoca in cui i territori si unirono con campagne militari, espropri e fughe degli abitanti.

Per questi motivi fin dal momento dell’indipendenza dell’Ucraina, le autorità sono state impegnate a creare una unica nazione, imponendo una sola lingua ufficiale e creando un nuovo mito nazionale per i suoi 45 milioni di abitanti. La folla che grida a Maidan arriva prevalentemente (se non esclusivamente) dalla Galizia, una regione montuosa al confine con la Polonia e l’Ungheria, a cinquecento chilometri di distanza da Kiev e gli abitanti della capitale quando parlano di Maidan dicono l’ “occupazione galiziana”.

Come i fieri bretoni, i galiziani sono feroci nazionalisti, portatori di un vero spirito ucraino (qualunque cosa significhi). Furono per secoli sotto il dominio polacco e austriaco, come lo furono anche gli ebrei, che però erano economicamente potenti. I galiziani sono sempre stati fortemente contro gli ebrei e contro i polacchi, e il loro gruppo etnico, durante la seconda guerra mondiale, fece riferimento e sostenne Hitler, nelle operazioni di pulizia etnica dei loro vicini polacchi ed ebrei.

Dopo la seconda guerra mondiale, il resto dei combattenti delle SS Galiziane di Hitler SS furono utilizzate dall’Intelligence USA, ri-armate e trasformate in una forza di guerriglia contro i sovietici. Oltre ai loro due antichi odi, aggiunsero così un nuovo odio contro i russi, continuarono a combattere la “guerra nei boschi” fino al 1956, e guerrieri della guerra fredda, sono sopravvissuti al disgelo.

Dopo il 1991, quando fu creata l’Ucraina indipendente, nel vuoto di tradizioni che si trovò il nuovo Stato, i galiziani furono definiti come i ‘veri ucraini’, perché erano i soli ucraini che avevano sempre voluto l’indipendenza. La loro lingua fu usata come base per una nuova lingua nazionalee le loro tradizioni furono sancite a livello statale.

Monumenti di assassini di massa e di collaboratori nazisti galiziani come Stepan Bandera e Roman Shukhevych sorsero ovunque e spesso provocarono l’indignazione di altri ucraini. I galiziani giocarono un ruolo importante nella rivoluzione arancione del 2004, come quando i risultati delle elezioni presidenziali furono dichiarati nulli e fu eletto il candidato filo-occidentale Yuschenko, nella ripetizione del voto.

Tuttavia, nel 2004, anche molti abitanti di Kiev sostennero Yuschenko, riponendo le loro speranze per un futuro luminoso nell’alleanza con l’Occidente, ma ora, nel 2013, il sostegno della città per le proteste di Maidan è stato piuttosto basso, e la gente di Kiev si è lamentata a gran voce del disordine creato dalla folla che veniva da fuori: alberi abbattuti, panchine bruciate, edifici spogliati e immondizia ovunque. Eppure, Kiev è la patria di molte ONG; molti intellettuali della città ricevono generosi aiuti da USA e dalla UE. Il vecchio spirito dei “cervelli in vendita” è sempre molto forte nelle capitali.

L’Oriente e il sud-est dell’Ucraina, le regioni più popolose e più industrializzate, alla proposta di entrare nella UE dicono “NON SI DEVE FARE”, senza se e senza ma. Producono carbone, acciaio, macchinari, automobili, missili, carri armati e aerei. Le importazioni occidentali cancellerebbero completamente l’industria ucraina dalle carte, come ammettono apertamente anche i vertici della UE.

Anche i polacchi – come se loro fossero un modello di sviluppo industriale – hanno avuto l’audacia di dire all’Ucraina: “Noi costruiremo il materiale tecnico, per voi sarà meglio investire in agricoltura”. Questo è più facile a dirsi che a farsi: la UE ha un sacco di regole che rendono i prodotti ucraini inadatti alla vendita e al consumo in Europa. Esperti ucraini hanno stimato le perdite previste dalla loro entrata nella UE in qualcosa che oscilla tra 20 e 150 miliardi di euro.

Per i galiziani, invece, entrare in Europa andrebbe bene. Il loro speaker a Maidan ha invitato i giovani ad “andare dove ci sono i soldi” e di fregarsene dell’industria. Loro si guadagnano la vita in due modi: affittando camere-bed and breakfast ai turisti occidentali e lavorando in Polonia o in Germania come cameriere o come tuttofare.

Gli sarebbe piaciuto avere un visto gratis per andare in Europa e guadagnare un salario dignitoso, ma intanto nessuno ha fatto proposte concrete per un accordo sull’esenzione dal visto. Gli inglesi rimuginano di voler uscire dalla UE perché i polacchi hanno invaso il loro paese, per Londra, pensare di poter avere tra i piedi anche gli ucraini, sarebbe troppo. Solo gli americani, sempre generosi, a spese degli altri, hanno chiesto alla UE di cancellare l’obbligo di visto per gli ucraini.

Mentre a Maidan la piazza bolliva, l’Occidente ha cominciato a mandare come emissari, ministri e parlamentari per intrattenere la folla e per chiedere al Presidente Yanukovich di dimettersi e di far approvare nuove norme filo-occidentali. Il senatore McCain è andato a Kiev e ha fatto un paio di discorsi di fuoco mentre la UE ha dichiarato che Yanukovich è “illegittimo”, perché molti dei suoi cittadini hanno manifestato contro di lui.

Ma quando milioni di cittadini francesi sono scesi in piazza per dimostrare contro il loro Presidente o quando i ragazzi di Occupy Wall Street sono stati violentemente dispersi, nessuno ha pensato che il governo francese o che il Presidente degli Stati Uniti avevano perso la loro legittimità …

Victoria Nuland, Assistente al Segretario di Stato, ha mangiato i biscotti in piazza e li ha divisi cou i manifestanti , poi ha chiesto agli oligarchi di sostenere la “causa europea” o i loro affari ne avrebbero sofferto. Gli oligarchi ucraini sono molto ricchi, ma preferiscono l’Ucraina così com’è, proprio sul confine tra l’Oriente e l’Occidente. Hanno paura che le società russe chiudano i rubinetti se l’Ucraina dovesse aderire all’Unione doganale, e sanno bene che le loro aziende non sono abbastanza competitive per il mercato europeo. Sulla spinta della Nuland, stavano quasi per far pendere il piatto verso la UE.

Yanukovich era proprio nei guai, il “default” stava avvicinandosi rapidamente, aveva creato fastidi alla popolazione filo-occidentale, e aveva irritato i suoi sostenitori, i popoli dell’Est e Sud-Est.
L’Ucraina ha veramente rischiato di cadere nell’anarchia.

Un partito nazionalista di estrema destra, Svoboda (Libertà), probabilmente la cosa più vicina al partito nazista mai nata in Europa dal 1945, si è proposto di prendere il potere. I politici della UE hanno accusato la Russia di fare pressioni sull’Ucraina ed improvvisamente sono apparsi i missili russi nella punta più occidentale della Russia, a pochi minuti di volo da Berlino. Le forze armate russe hanno messo in discussione la strategia militare americana e la tensione è salita molto.

Edward Lucas, direttore dell’ Economist internazionale e autore di “La nuova Guerra Fredda” è un falco del tipo di Churchill o di Reagan e per lui, la Russia è sempre un nemico, sia con lo Zar, che con Stalin o con Putin. Ha scritto:

“Non è esagerato dire che [l’Ucraina] determini il futuro a lungo termine di tutta l’ex Unione Sovietica. Se l’Ucraina prenderà un orientamento euro-atlantico, allora il regime di Putin e quelli di tutti i suoi satrapi saranno finiti … Ma se l’Ucraina cadrà nella morsa della Russia, allora la prospettiva diventerà tetra e pericolosa … la stessa sicurezza dell’Europa sarà in pericolo.

La NATO sta già lottando per proteggere i paesi baltici e la Polonia dalle forze militari integrate e sempre più impressionanti di Russia e Bielorussia. Aggiungere l’ Ucraina a questa alleanza, farebbe diventare il mal di testa un incubo”

In questa situazione in bilico, Putin ha fatto una mossa di attacco preventivo. In una riunione al Cremlino, ha accettato di comprare 15 miliardi di Eurobond ucraini in Euro e tagliare il prezzo del gas naturale di un terzo. Questo per l’Ucraina, significava che non ci sarebbe stato nessun default, non ci sarebbe stata disoccupazione di massa, non si sarebbe aperta nessuna riserva di caccia per i teppisti neo-nazisti di Svoboda, e le prostitute ucraine e i tuttofare ucraini da quattro soldi, sarebbero stati meno disponibili per i tedeschi e per i polacchi.

E a Natale le case saranno calde in Ucraina. Ancora meglio i due presidenti si sono accordati per rinforzare la cooperazione industriale. Quando la Russia e l’Ucraina formavano un unico paese costruivano astronavi, separati a stento riescono a costruire navi per la marina.

Anche se l’unificazione non è ancora scritta, questa avrebbe senso per entrambi i partner. Questo paese diviso artificiosamente può essere riunito, e questo farebbe un sacco di bene ad entrambe le popolazioni e a tutti quelli che cercano di liberarsi dalla egemonia americana.

Comunque ci saranno ancora un sacco di difficoltà : Putin e Yanukovich non sono amici, i leader ucraini sono pronti a disconoscere gli accordi presi e sia USA che UE hanno ancora tante carte da gocare.

Per il momento, è una vittoria da celebrare per le Feste natalizie e questo tipo di vittorie servono a mantenere l’Iran al sicuro dai bombardamenti USA, a dar fiato ai giapponesi per chiedere di chiudere la base di Okinawa, a incoraggiare quelli che chiedono la chiusura del carcere di Guantanamo, a far sperare i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, a spaventare la NSA e la CIA e a lasciare i cattolici francesi liberi di marciare contro di Hollande per le leggi sul commercio dei bambini.

In un’intervista alla radio filo-occidentale Ekho Moskvy Edward Lucas ha detto: “Putin ha vissuto un grande anno , con Snowden, la Siria e l’Ucraina ha fatto scacco matto all’Europa, è un grande giocatore: si accorge delle nostre debolezze e le trasforma nelle sue vittorie, è bravo nei bluff diplomatici e nel gioco del “divide et impera”. Riesce a far pensare agli europei che gli USA siano deboli, e ha convinto gli USA che gli europei siano inutili”.

Vorrei dare però un’altra spiegazione. I venti e le correnti della storia accompagnano chi capisce per primo da che parte stia tirando il vento. Putin non è credibile, come leader della resistenza globale, più di quanto lo fossero la Principessa Leia o il Capitano Solo in “Guerre Stellari”. Ma adesso sono maturi i tempi per un uomo come lui.

A differenza del Cpt. Solo, Putin non è un avventuriero, è un uomo prudente, non cerca fortuna, sa aspettare e sa anche rimandare. Non volle rovesciare il regime a Tbilisi nel 2008, quando le sue truppe erano già alla periferia della città e non ha cercato di stravincere nemmeno a Kiev. Ha passato molte ore in tanti incontri con Yanukovich che, probabilmente, non gli piace proprio.

Come Cpt. Solo, Putin è un uomo che pronto a pagare di tasca sua, a pagare il prezzo pieno, e questi uomini politici oggi sono rari. “Sapete quali sono le parole più orgogliose che potrete mai sentire dalla bocca di un inglese ?” – chiedeva un personaggio di James Joyce che poi rispondeva – Il loro orgoglio più grande è dire “I paid my way . – Io ho pagato tutto”. Ma quelli erano inglesi di un’altra epoca, molto prima di quelli come Blair, e tutti gli altri.

Mentre McCain e Nuland, Merkel e Bildt parlano della scelta europea per l’Ucraina, nessuno di loro è disposto a tirare fuori un soldo. Solo la Russia è pronta a pagare il conto, come diceva Joyce, in contanti, come in questo caso, o con il sangue, come nella seconda guerra mondiale.

Putin è anche un uomo magnanimo. Ha celebrato la sua vittoria in Ucraina e il prossimo Natale “perdonando” i suoi nemici personali e quelli politici, liberando le punk Pussy Riot che si erano ribellate , e liberando l’oligarca omicida Khodorkovsky … e nella sua ultima conferenza stampa si è comportato come il Cpt. Solo.

Questo, per un uomo nella sua posizione, è un buon segno.