Pinerolo – Buon compleanno, comunità

Luisa Bruno, Carla Galetto,
Beppe Pavan, Memo Sales

Ci siamo ritrovati/e qualche giorno fa, grazie (si fa per dire) alla forzata immobilità di Luisa e… una parola tira l’altra… abbiamo celebrato a modo nostro i 40 anni di vita della nostra Cdb: facendo memoria e decidendo di condividere con voi i nostri ricordi e il nostro desiderio di continuare a camminare insieme sulla strada della fede, della solidarietà, della ricerca e della trasformazione di noi e del mondo.

40 anni fa… la notte di Natale del 1973 Carla e Beppe fecero le ore piccole, a casa loro, con Franca e Sergio, condividendo pensieri e parole sui disagi della vita in parrocchia e il desiderio di maggiore libertà nella comunità e nella ricerca di fede. Il vento del Concilio soffiava forte… Qualche giorno dopo ne parlarono con Franco… e insieme diedero vita alla Cdb di Pinerolo.

Alcuni/e si unirono subito e poi, piano piano, ci siamo aggiunti/e tutti e tutte noi, chi prima chi dopo… Fu una scelta coraggiosa, contro corrente… come lo è per chiunque decida di mettersi in gioco in prima persona nelle scelte di vita.

Mandiamo subito un pensiero affettuoso a Sergio, che da alcuni anni non è più con noi, e a Franca, che continua a condividere la vita della nostra comunità.

E’ stato ed è tuttora un cammino comune, con tutte le difficoltà e i vantaggi che comporta. Questo ci sembra il primo elemento importante da sottolineare: stare insieme, fare le cose insieme, crescere insieme, gioiosamente e semplicemente.

Certo questo ha significato e significa tuttora impegno, costanza, ascolto… alla scoperta o riscoperta della sequela di Gesù, imparando ad accostarci alla Bibbia in modo non tradizionale, andando alle origini, utilizzando il metodo storico-critico, l’ermeneutica femminista e, soprattutto, il confronto e lo scambio con chi, per strade diverse, cerca di superare la cultura patriarcale, che tanto male ha portato nel mondo e nelle relazioni.

Su questa strada le nostre differenze sono diventate una ricchezza: anche se non sempre siamo pronti/e a riconoscerle, siamo però consapevoli che il cambiamento, la conversione, è un invito a tutte le età della vita e può diventare fonte di gioia e di speranza.

Abbiamo imparato a non delegare ad altri, ma a scegliere noi; quello della libertà è stato ed è un dono grande che abbiamo scoperto stando in comunità: apertura di mente e di cuore e responsabilità che hanno influito sull’agire della nostra vita quotidiana.

Certo il cammino è stato anche, a tratti, difficile e faticoso, ma l’Eucarestia, la ricerca biblica e il confronto comunitario sono stati e sono tuttora momenti importanti e linfa per la nostra vita. Siamo cresciuti/e insieme e questo ha fatto sì che la nostra piccola comunità sia formata da uomini e donne, fratelli e sorelle, dove la congiunzione “e” è importante perché sta a significare l’uguaglianza nel rispetto di ciascuna e ciascuno.

Il gruppo donne ha aiutato specialmente noi maschi ad una profondo cambiamento, che ha coinvolto tutta la comunità, a partire dal linguaggio, non più “neutro” maschile, ma inclusivo dei due generi.

Il gruppo uomini è nato nel 1993 da un’assemblea di comunità e incarna la convinzione, ormai ben radicata, che anche la conversione, il cambiamento di vita a cui ci chiamano Gesù e il suo Vangelo, è una pratica sessuata: è diversa per gli uomini (dalla prepotenza della superiorità e del dominio maschile, ad esempio) e per le donne (dalla sottomissione e dall’invisibilità a cui sono costrette da millenni…).

La costruzione della comunità non è stata un momento magico, ma ha richiesto e continua a richiedere la fatica del giorno dopo giorno, grazie all’impegno con cui tutti e tutte hanno messo e mettono a disposizione i propri talenti, il proprio tempo, la propria pazienza…

E chi aveva più strumenti ha aiutato gli altri e le altre a crescere. Il primo è stato certamente Franco, con le sue competenze e la sua disponibilità, che ha stimolato la nostra voglia di studiare e di crescere nella libertà di ricerca e di pensiero, correndo consapevolmente il rischio di coltivare pensieri diversi. La ricchezza sta, secondo noi, nel coltivarli e condividerli, nella convivialità e nell’ascolto.

In questi anni abbiamo incontrato uomini e donne in ricerca e abbiamo condiviso momenti di preghiera comune con chi camminava accanto a noi. E poi: le altre Cdb italiane ed europee, i convegni e i momenti di studio, le giornate comunitarie, Ca’ Nostra, la Catechesi e la consegna del Vangelo, i collegamenti nazionali e regionali, la preparazione dei fascicoli introduttivi alle letture bibliche, la partecipazione alle iniziative cittadine a Pinerolo e non solo, la rivista Viottoli, la Scala di Giacobbe e il FAT… Sarebbe troppo lungo elencare tutti i momenti belli ed impegnativi. Sono tutti scritti nel nostro cuore.

Abbiamo anche ricordato tutti coloro che in questi anni hanno fatto un pezzo di strada con noi, chi ormai non c’è più e chi semplicemente ha scelto altri percorsi o chi ha lasciato la comunità, non condividendo più il nostro cammino. A tutti e tutte è andato un pensiero affettuoso con la speranza che il pezzo di strada fatto insieme sia stato fecondo per loro come lo è stato per noi.

Riteniamo che non sia importante pronosticare il futuro della nostra esperienza. Pensiamo che sia necessario, al contrario, vivere la comunità in modo intenso, partecipe, costruttivo, ecumenico, certi e certe di non possedere alcuna verità, ma solo il desiderio di ricerca, di condivisione, di cammino, di attenzione alle persone ultime, sofferenti, in difficoltà…

Sembrano parole troppo grandi per noi: l’esperienza ci dice che diventano praticabili grazie al sostegno reciproco. Sentiamo di avere ancora un cuore vivo, che desidera stare insieme ai vostri nel confronto, sereno e costruttivo e nella condivisone di progetti sulla strada dell’evangelo.  (26 dicembre 2013)

Dal Foglio di Comunità, n°1/2014