Una testimonianza di impegno trentennale per la pace di G.Novelli

Gianni Novelli
www.vociprotestanti.it

Sono stato ordinato sacerdote cattolico a Verona nel 1960. Negli anni settanta militando nel movimento delle comunità di base mi sono trovato in conflitto per ragioni politiche ed ecclesiali con la gerarchia cattolica con la quale non condividevo più molte linee pastorali.

Mi sono impegnato a fondo nell’ambito informativo partecipando alla redazione del settimanale “COM – Fatti e documenti sull’uomo e sulla fede”. L’avventura del settimanale nacque nel 1972 in casa del pastore metodista di Bologna Valdo Benecchi. Dopo un anno la redazione si trasferì a Roma stringendo una collaborazione con la redazione del settimanale evangelico “Nuovi Tempi”, al punto che nel settembre 1974 divenne un tutt’uno chiamandosi “COM – Nuovi Tempi” sotto la direzione del pastore Giorgio Girardet.

La collaborazione quotidiana con Giovanni Franzoni, Luigi Sandri, Marco Rostan, Franca Long e molti altri in redazione e decine di gruppi militanti in tutto il paese furono un’eccezionale esperienza ecclesiale e politica. Lì ebbi modo di conoscere l’impegno per la difesa delle obiezioni di coscienza e la lotta contro la guerra del Vietnam del pastore Tullio Vinay e l’instancabile nonviolenza attiva di Hedy Vaccaro e la sua casa della Pace con il Movimento per la Riconciliazione (MIR).

Nella sede di CNT si riunivano nel 1980 i rappresentanti di associazioni e movimenti che preparavo le manifestazione pacifiste contro l’installazione dei missili nucleari e la minaccia atomica che avrebbero dato vita alla prima grande marcia pacifista italiana del 24 ottobre 1981. Nelle frequenti riunioni e poi nell’impressionante manifestazione romana si segnalavano voci di chiese cristiane di tutto il mondo ma non della chiesa cattolica romana. La paura delle “strumentalizzazioni” e le solidarietà politiche emarginavano l’impegno pacifista. CNT fu per me scuola di impegno per la pace.

Ebbi modo poi di partecipare a iniziative internazionali. Nel giugno 1981 partecipai al Kirchentag di Amburgo dove la paura della corsa agli armamenti nucleari dominava i dibattiti. Ricordo quel “No zukunft” (non c’è futuro) scritto sui muri ma ripetuto da giovani nei raduni. Poi per la prima volta nello stesso anno, a nome della redazione, andai negli Stati Uniti. Nel Natale 1981 a Washington conobbi alcuni leaders religiosi del variegato movimento pacifista americano. Alle azioni di disobbedienza civile univano manifestazioni e campagne contro la corsa agli armamenti atomici. Alcune chiese come i Mennoniti, la Chiesa dei Fratelli e i Quaccheri facevano della pace e della nonviolenza un impegno di fede.

Nel 1981, tornato in Italia, sentendo l’urgenza di questi temi e la scarsa sensibilità nell’ambito religioso, con alcune amiche e amici, decidemmo di dare vita a Roma a un “Centro interconfessionale per la pace” (nome troppo lungo sintetizzato presto in “Cipax”) presso la sede di Adista. Il primo impegno fu lo sforzo di coinvolgere le forze religiose nella grande marcia nazionale per la pace del 24 ottobre 1982, facendola precedere da una veglia di preghiera nella chiesa dell’Aracoeli. Per la prima volta una grande presenza visibile di “Cristiani per la pace” sfilò nelle strade di Roma dietro a striscioni che aggregavano “Francescani per la pace” e “Protestanti per la pace”. La gente applaudiva: “era ora!”, dicevano.

Da quell’avvenimento iniziò una lunga serie di iniziative e progetti. Impossibile ricordarli tutti: cito solo l’appuntamento mensile di preghiera ecumenica nella chiesa di San Marco a Piazza Venezia prima, poi nella chiesa battista del Teatro Valle, infine nei luoghi di sofferenza e in varie parrocchie. Il pastore Paolo Ricca fu spesso nostro maestro di fede e di preghiera. Formulammo dei programmi di educazione alla pace in collaborazione con la Pax Christi.

Contro l’installazione dei missili cruise con testata nucleare partecipammo alle iniziative nazionali e locali. Ne aggiungemmo una specifica, quella del Venerdì santo a Comiso insieme ai giovani evangelici del Centro per la pace di Catania, autore di molti programmi pacifisti nelle scuole siciliane e in ambito internazionale. Lo chiamammo “Pellegrinaggio per la pace nella Sicilia militarizzata”. Un anno il Giovedì Santo lo passammo a Riesi e il tema della assemblea pubblica fu “Pace e mafia”. Le tipografie si rifiutarono persino di stampare il manifesto con il programma!

Da quando nel 1983 l’Assemblea del Consiglio ecumenico delle Chiese ha proposto il “processo conciliare su giustizia, pace e salvaguardia del creato” il Cipax ha centrato sulla preparazione, svolgimento e diffusione dell’informazione di queste assemblee il suo centro di attività.

Nell’agosto 1988 c’è stata l’iniziativa di Church and peace, Mir, Francescani e Pax Christi internazionale ad Assisi con un “Dialogo ecumenico europeo su giustizia, pace e salvaguardia del creato”. Fu un miracolo ecumenico che rese possibile nell’anno successivo la prima assemblea ecumenica europea “Pace nella giustizia” promossa dalla Conferenza delle Chiese europee e dal Consiglio delle Conferenze episcopali europee presieduto dal cardinal Martini. A quest’appuntamento europeo seguì quello mondiale di Seul dal 5 al 12 marzo 1990 promosso dal solo Consiglio ecumenico delle Chiese.

Il vaticano mandò solo una diecina di “osservatori”. Nel giugno 1992 ebbe luogo una sessione speciale dell’ONU e i movimenti di base prepararono un loro intenso programma di manifestazioni. Ebbi la fortuna di esserci, parteciparvi fu entusiasmante. Il 12 giugno a New York eravamo più di un milione di persone dalla sede dell’ONU a Central Park. Il secondo appuntamento europeo fu poi a Graz, in Austria dal 23 al 29 giugno 1997 su “Riconciliazione, dono di Dio e sorgente di vita nuova”.