L’ANGOLO della GRU: il paradosso della democrazia di A.Bifulco

Aldo Bifulco
Cdb Cassano – Napoli

I lettori attenti di “Fuga di notizie” (e ce ne sono!) avranno notato che negli ultimi numeri la copertina del giornale è più curata e rivela la presenza di una “mano competente”.

E’ quella di Carmine Miele, un giovane di Scampia, che da alcuni mesi è entrato a far parte della redazione.

“Ho 27 anni e da un anno ho conseguito la laurea in Managment and Computing with new media, cinema, theatre and TV sistem, presso l’UN.Suor Orsola Benincasa. La mia tesi riguarda soprattutto il cinema e tratta del connubio tra gestione manageriale e creatività. I miei interessi, oltre al cinema, si orientano verso la tecnologia applicata all’arte. In quest’anno uno spizzico di lavoro l’ho effettuato con un’azienda del settore. Ora sono alla ricerca.”

 Chi ti ha catapultato nel nostro gruppo?

Ci sono arrivato tramite amici, in particolare Antonio…e mi sono subito proposto come grafico. Nella costruzione della copertina parto da un’idea base, la migliore o più significativa fotografia che mi viene proposta e la studio e la modifico sulla base di un ragionamento. Mi piacerebbe esplorare e modificare ancora meglio. Mi chiedi se sono soddisfatto ….la soddisfazione…è fermarsi. Ed io non lo voglio.

 Parliamo d’altro. Si avvicina un’importante tornata elettorale. A maggio si vota per il Consiglio Europeo. Credi che l’informazione sia sufficiente e che i media stiano facendo il loro dovere?

L’informazione senza la formazione che si acquisisce con il tempo e la riflessione può risultare come –un cartello messo in una stanza buia- Alcune informazioni sono passate nei media ma sono poco chiare e troppo deboli. D’altra parte le informazioni forti molto spesso orientano e condizionano. Mi sembra questo il “paradosso della democrazia”! Forse bisognerebbe avviare altri percorsi per creare elettori genuini e consapevoli.

 Che idea ti sei fatto dell’Europa e come la vive l’italiano medio?

Non so se il tempo sia ancora troppo breve, ma a me pare che l’italiano medio si nutra poco della cittadinanza europea. Per la verità a me qualche volta pare che, con tanti localismi, anche l’unità italiana sia ancora troppo fragile. In ogni caso a me non basta l’Europa unita solo sotto il profilo economico. Penso che siano necessari altri due pilastri, quello sociale e quello culturale. Mi lascia però alquanto perplesso questo continuo domandarsi <dentro o fuori dall’Europa>…ma per andare dove?

 Le tue risposte mi convincono che il “laboratorio politico” che Scampia Felice vorrebbe avviare con i giovani sia una scelta opportuna. E il primo passo potrebbe essere la presentazione, da farsi a Scampia nella prima metà di maggio, del libro scritto Mario Campli (consigliere del Comitato Economico e Sociale Europeo) ed edito dalla nostra casa editrice Marotta&Cafiero (con la modalità delle produzioni dal basso) dal titolo “EUROPA, ragazzi e ragazze riscriviamo il sogno europeo”. Ci dai una mano?

Certamente e cercherò di coinvolgere anche altri giovani.