Panikkar: per un Concilio di tutte le religioni di F.Gentiloni

Filippo Gentiloni

Non sono molte le voci critiche che discutono la posizione del cattolicesimo dal di dentro della chiesa cattolica. Con sincerità senza amarezze. Con serietà. Fra queste, una delle più autorevoli è quella di Raimon Panikkar, prete spagnolo di origine indù, voce più che mai significativa all’incrocio fra le culture dell’oriente e dell’occidente, I suoi innumerevoli scritti tradotti in italiano sono stati recentemente raccolti nel volume “Vita e parola” della editrice Jaca Book; un’ altra antologia, con alcuni collaboratori, è stata pubblicata da Bollati Boringhieri: “Lo spirito della parola”

Qui si trova un saggio di Panikkar sulla possibilità, anzi necessità. di un nuovo concilio ecumenico del cattolicesimo, anzi di tutte le religioni. In questo momento i problemi della civilizzazione moderna richiedono una riflessione anche religiosa. Pace, giustizia, libertà, ecologia, fame, sviluppo militare e tecnocratico…sono tutti problemi anche teologici perché hanno a che fare con il destino dell’umanità e del cosmo, Le religioni, nonostante i benefici apportati, sono state anche causa di conflitti e guerre.

I problemi del nostro tempo non possono essere risolti da una sola matrice etica, Abbiamo bisogno gli uni degli altri. Il simbolo cristiano è Gerusalemme Due, dopo Gerusalemme Uno, dove la circoncisione fu abolita, ma il battesimo non può essere il solo segno di salvezza. Il Concilio potrebbe essere riunito da qualche parte, dando spazio a tutti gli esseri viventi, non soltanto a quel movimento nato ad Antiochia nel terzo secolo che si chiamò cristiano , opponendo alla legge di Mosè quella di Cristo. Dopo due millenni di cristianità/cristianesimo viviamo un tremendo mistero di luce e tenebre, pace e guerre, amore e odio. I politici non sono sufficienti ad assicurare pace e bene. Solo i fattori religiosi possono offrire bene e pace. Perciò l’auspicio di un incontro fra le religioni. Non unione degli stati nazione, ma dei popoli.

Il concilio vero e proprio è ancora un’utopia, ma non la sua preparazione, il risveglio del bisogno. Un concilio di popoli, “armonia mundi”. Ecco l’auspicio di Panikkar, ancora inascoltato.