I concili nella storia. Grande racconto di C.DiCicco

Carlo di Cicco
L’Osservatore Romano, 11 ottobre 2014

È sempre meritevole parlare e studiare il concilio Vaticano II che – per dirla con san Giovanni Paolo II – per la Chiesa cattolica resta un orizzonte valido per affrontare il terzo millennio. È perciò meritevole la fatica di Luigi Sandri che ai concili e, in particolare, al Vaticano II ha dedicato una vasta opera di oltre mille pagine. Sfogliando il volume dal titolo Dal Gerusalemme I al Vaticano III (Trento, Il Margine, 2013, pagine 1080, euro 30) si percepisce l’impegno dell’autore a introdurre il lettore in un mondo poco conosciuto ma importante per capire le radici della vita cristiana e come nei secoli i credenti in Gesù abbiano sempre ricercato il modo di incarnare la propria fede nell’evoluzione dei tempi

Sandri non nasconde la prospettiva da cui si pone in questa rivisitazione; si legge infatti nel sottotitolo: «I concili nella storia tra Vangelo e potere». In realtà gran parte del testo è riservato alla preparazione, allo svolgimento e all’applicazione del concilio Vaticano II, considerato la pietra miliare, uno spartiacque nella storia bimillenaria del cristianesimo. E questo non tanto per una diversità intrinseca del Vaticano II rispetto agli altri concili che pure, in qualche forma, l’autore rileva, quanto piuttosto per il contesto che ha accompagnato la preparazione, la celebrazione e l’applicazione dell’ultimo concilio.

Nessuna assise conciliare precedente, infatti, era stata tanto numerosa e seguita da una così vasta opinione pubblica di credenti e non credenti. Gli anni Sessanta del Novecento sono stati una stagione per tanti versi irripetibile che hanno spinto in avanti il distacco dall’età precedente con grandi trasformazioni scientifiche, tecniche (si pensi allo sbarco sulla Luna), politiche ed economiche (si pensi alla fine del colonialismo). E in particolare al fatto che il concilio si celebrava potendo contare su mezzi di comunicazione di massa impensabili nei secoli passati. In tal modo un evento di Chiesa tanto importante è diventato popolare nell’intero pianeta considerato ormai un villaggio globale, dove l’informazione in tempo reale ha contribuito a cambiare profondamente i costumi.

La maggiore coscienza che l’uomo ha acquistato di sé e dell’universo può spiegare anche l’appassionato dibattito su scala planetaria che ha accompagnato la preparazione, l’evento conciliare e specialmente la sua applicazione. Grazie anche a figure di Pontefici di straordinario carisma come Giovanni XXIII e Paolo VI che hanno realizzato le diverse fasi del concilio lasciando ai loro successori un sentiero valido anche oggi come è stato riconosciuto da Papa Francesco proclamando Roncalli santo e Montini beato.

La grande domanda sottesa a tutto il volume sembra essere proprio questa: riuscirà la Chiesa cattolica a rinnovare la sua vita spirituale e istituzionale così da presentare in modo trasparente il Vangelo agli uomini di oggi e ci sta riuscendo concretamente dopo il Vaticano II? È stato sufficiente questo concilio per entrare nella modernità o è stato la spinta iniziale che ha bisogno di essere completato da un nuovo e ravvicinato concilio? Il volume di Sandri racconta con linguaggio chiaro e minuzioso, i passaggi fondamentali di ognuno dei grandi concili. Non a caso di ciascuno, da vero giornalista di professione, coglie i punti nodali che hanno creato appassionati dibattiti nel loro tempo e nei secoli successivi. In particolare, come si è detto, quelli del concilio Vaticano II.

Tuttavia, specialmente la parte finale, quella riservata al tempo del dopoconcilio fino ai nostri giorni, assume in crescendo lo stile della cronaca più che della storia. Del resto uno dei meriti di questo volume sta proprio nell’essere riuscito a rendere la storia dei concili un grande racconto, impegnativo ma tirato fuori dal semplice interesse ecclesiastico e tuffato pienamente nella storia dell’umanità e dei contesti concreti delle epoche che si sono succedute da Gerusalemme, sede del primo concilio apostolico, forse nell’anno 48, fino al 2013, anno dell’elezione di un Papa di nome Francesco che da subito ha suscitato interessanti riflessioni e revisioni anche nell’ambito dei non credenti o dei critici dell’esperienza cristiana.