Praticare l’accoglienza reciproca e la riconciliazione di I.Montini

Ileana Montini
www.italialaica.it

Musulmani, musulmane, cristiani e cristiane rappresentano oggi oltre la metà della popolazione mondiale. La pace e il dialogo fra queste religioni è dunque fondamentale per la pace mondiale. Bisogna allora puntare su ciò che unisce queste religioni piuttosto che su quello che divide. Tratti fondamentali, da cui non si può prescindere, sono la misericordia e la compassione …

– Lo ripetono continuamente i musulmani quando leggendo il Corano trovano in apertura di ogni sura l’invocazione ad “Allah, il compassionevole, il misericordioso”.

– Lo affermano i cristiani quando leggono e praticano le beatitudini proclamate da Gesù (Mt 5) “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” e “Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati”, vivendo nella propria vita le idee proclamate da Gesù su un Dio amorevole e vicino, che si ritrova nel volto di ogni persona che proprio per questo va amata e rispettata senza riserve.

Riusciamo cristiani e musulmani a praticare compassione e misericordia nella nostra vita quotidiana?”

Qualcuno posta un commento che suona così: pace, dialogo, riconciliazione da che cosa? L’accoglienza reciproca su quali basi culturali? Così, pace e accoglienza passando sopra alle conseguenze pratiche, e storiche, delle reciproche dottrine e interpretazioni nei secoli che hanno comportato conseguenze nefaste a individui e intere popolazioni o etnie? E ancora, pace e riconciliazione mediante preghiere comunitarie o letture di versetti evangelici, tralasciando l’Antico Testamento, o sure coraniche medinesi e meccane, più gli hadith, ignorando che cosa hanno significato le diverse esegesi e cosa significano ancora oggi, per esempio per il genere femminile? Nella Chiesa Cattolica come nelle varie, statuali applicazioni della Sharia?

Praticare l’accoglienza…. di chi allora? Accoglienza tra uomini di fede, con donne eternamente subalterne? Quale ruolo hanno avuto, per esempio, le donne nel recente Sinodo dei vescovi cattolici a Roma?

E vogliamo ignorare la giovane impiccata nell’Iran scita perché non ha accettato di ritrattare la violenza subita da un uomo, alla quale aveva reagito uccidendolo? O la donna candidata al parlamento tunisino con gli integralisti islamici: la prima, ma con il nikab e il divieto di rilasciare interviste?