I dieci comandamenti di B.Manni

Beppe Manni – Cdb Villaggio Artigiano
Gazzetta di Modena, 23 dicembre 2014

Dieci milioni di Italiani hanno ascoltato la lettura e il commento dei 10 comandamenti di Benigni. L’eccezionale capacità dell’attore non giustifica un’audience così eccezionale. Può significare qualcos’altro
E’ un momento storico significativo. Son cadute le ideologie; sono in crisi gli assunti religiosi. Forse la mancanza di indirizzi condivisi e l’esasperato individualismo etico, ci spingono a cercare nuove radici comuni per i nostri comportamenti.

Le ‘dieci parole’ (i cosiddetti10 comandamenti) che troviamo nella Bibbia, esprimono un codice etico presente prima di Mosè, al tempo di Gesù e nelle culture che si susseguono fino ad oggi. I Codici Civili e penali non sono altro che la traduzione giuridica di questi semplici e basilari antichi dettati. E la morale cattolica ne è una lunga e particolareggiata applicazione.

Come ricordava Machiavelli nel commento alla Prima Deca di Tito Livio, Mosè, Romolo e i grandi legislatori, hanno dovuto dare autorevolezza alle loro leggi civili, dicendo che un dio, un angelo o una ninfa…avevano dettato queste parole. Forse, non voglio essere accusato di blasfemia, la dichiarazione della dettatura miracolosa e l’ispirazione dei grandi libri religiosi (ad es. Bibbia e Corano), sono il tentativo di fare accettare quelle parole, per l’impossibilità di fare convenire attraverso il confronto e il ragionamento genti e popoli immaturi su alcune leggi indispensabili per il buon vivere civile.

E’ forse la sconfitta della ragione umana? No, sono segno di una lenta maturazione. Kant nel ‘700 parla di “imperativo categorico” una legge iscritta nel cuore che ci indica la via moralmente giusta nelle nostre scelte quotidiane. I moderni codici civili e la nostra costituzione italiana, sono il frutto maturo del tentativo umano di condividere leggi e comportamenti accettati ragionevolmente da tutti.

Infatti quando le leggi, le ‘verità’ e i dogmi sono imposti dall’alto da un’autorità religiosa, non sono sempre accolti. Anzi l’applicazione letterale delle parole dei libri sacri, ha portato a confusione, interpretazioni soggettive, persecuzioni e sangue. Ne abbiamo truci esempi anche oggi.

Caro Benigni grazie perché partendo da queste antiche e sagge parole della Bibbia, hai risvegliato il desiderio dell’uomo di oggi di riscoprire una legge morale a cui tutti possiamo fare riferimento, capace di smascherare e giudicare pubblicamente i cattivi comportamenti non solo degli uomini pubblici, ma di ciascuno di noi. Non possiamo essere assolti né dal confessionale né dall’alibi di politici corrotti. Le leggi accettate democraticamente, gli articoli della nostra bella Costituzione, ci illuminano.

Il tribunale della coscienza individuale ci giudica.

Scriveva Seneca nel 50 dopo Cristo “L’anima ogni giorno è chiamata a rendere conto del suo operato. Quando la sera spengo il lume e mia moglie tace, esamino la mia giornata, ripasso quello che ho fatto e quello che ho detto, non nascondo niente…mi chiedo: quale male hai sanato oggi? A quale vizio ti sei opposto? In quale parte sei migliorato? non temo nessuno dei miei errori dal momento che posso dire, cerca di non fare più questa cosa, per ora ti perdono”.