Resoconto della XVII assemblea nazionale di Noi Siamo Chiesa (Brescia, 14 giugno 2015)

Si è tenuta domenica 14 giugno a Brescia la 17ma assemblea nazionale di Noi Siamo Chiesa, ospitata nella parrocchia di S. Maria in Silva dal parroco don Fabio Corazzina che ha portato un saluto e ha celebrato l’Eucaristia. Presenti una cinquantina di aderenti e simpatizzanti di Noi Siamo Chiesa, provenienti da sedici diverse situazioni locali. La giornata è stata coordinata da Michele Ventura, coordinatore di NSC di Brescia.

Durante l’incontro è stato ricordato Padre Ortensio da Spinetoli , amico da sempre del movimento ai cui incontrì partecipò come relatore. Una settimana prima di mancare aveva inviato a NSC le sue osservazioni per il Sinodo dei vescovi.

La relazione introduttiva è stata di Cristina Simonelli, attuale Presidente delle teologhe italiane, su “Senza contare le donne e i bambini?Un’agenda per il Sinodo”.Essa ha spiegato , partendo dalla frase del Vangelo del titolo, che le donne devono sempre provare la loro presenza! Per gli uomini è invece scontata. Ha poi esaminato la situazione del Sinodo come si prospetta ora con le reazioni dure ed organizzate alla proposta Kasper/Cereti. Altre questioni devono essere capite, per esempio la prassi penitenziale prevista tra gli ortodossi per accedere alle seconde nozze. Essa servirebbe per confermare l’importanza del legame matrimoniale. Ora il movimento contrario alle riforme si salda con la campagna contro il gender.

Si vedono iniziative pericolose: per esempio si assiste al fatto che le suore, quando non riescono più a reggere le loro scuole le cedono a CL oppure all’Opus Dei, che hanno molte disponibilità di mezzi. Ora la vera prospettiva deve essere quella della sinodalità perché questo vogliamo , non basta un papa! Non basta un Sinodo, ci vuole un sistema sinodale in cui tutti abbiano la possibilità di esprimersi. Ora per il Giubileo bisognerà pretendere che non ci siano più le indulgenze; ci si ricordi che il Giubileo sarà esattamente un anno prima dai 500 anni dall’inizio della Riforma. La Simonelli ha concluso con panoramica generale sulla situazione nella Chiesa e sulla necessità di una generale riflessione autocritica sulla cultura maschilista diffusa.

Il coordinatore nazionale Vittorio Bellavite ha iniziato il suo rapporto annuale sulle attività svolte e sui progetti per il futuro ricordando che nel prossimo gennaio NSC compie venti anni. In quella occasione si potrà fare un bilancio generale e approfondito su quanto è stato fatto, con quali limiti e su quanto si potrà continuare a fare in una situazione della Chiesa in via di cambiamento. Ha poi informato di essere stato in Sicilia l’8 e il 9 giugno per due incontri di presentazione a Messina e a Palermo delle posizioni di NSC. A Messina la Comunità Nuovi Orizzonti ha deciso di aderire come gruppo al movimento, fatto di particolare importanza che testimonia di una nuova possibilità di presenza al sud confermata dall’incontro a Palermo il giorno successivo. Esso è stato ospitato dal Padre Cosimo Scordato nella Chiesa di S. Francesco Saverio ed ascoltato con grande attenzione da una settantina di partecipanti. Al dibattito hanno partecipato Augusto Cavadi, Padre Stabile, Rosario Giuè e i responsabili del Centro che fa capo alla rettoria. Bellavite, ha ricordato poi la condivisione di NSC del nuovo corso di Francesco da posizioni di indipendenza critica, quando necessario.

Severo è stato invece il giudizio, coerente con iniziative prese nel corso dell’anno, nei confronti della linea generale della CEI, reticente nei confronti della linea del papa, arroccata sulla questione dei preti pedofili e impegnata nella campagna del gender, immaginando complotti e suscitando paure del tutto fuori da una visione equilibrata del problema dell’educazione dei giovani sulla differenza sessuale e sulla presenza della realtà omosessuale. NSC ha poi continuato la sua riflessione sulla famiglia, rispondendo al questionario proposta dalla segreteria del Sinodo (la relazione di Bellavite è sul sito di NSC insieme all’elenco delle iniziative e dei documenti dell’ultimo anno)

Uno spazio particolare è stato dedicato ai rapporti internazionali sui quali hanno riferito Mauro Castagnaro e Basilio Buffoni, partendo dall’informare sulla Pfarrer Initiative di preti di alcuni paesi europei incontratisi in aprile a Limerick in Irlanda ( ha partecipato per NSC Carmine Miccoli). In novembre ci sarà dal 20 AL 22 a Roma presso la Casalasalle l’incontro mondiale “A Church, inspired from the Gospel, for the world” con delegati da ogni parte del mondo a cinquant’anni dalla conclusione del Concilio. E’ una iniziativa che è stata preceduta nel nostro paese dalla conclusione del ciclo di incontri di Chiesadituttichiesadeipoveri il 9 maggio parlando della Gaudium et Spes.

Il dibattito sulla relazione della mattina e sul resto ha toccato i seguenti punti, sinteticamente elencati : è confermata l’adesione alla linea pro-Francesco consapevoli della forte conflittualità interna nei suoi confronti, si è discusso del ministero femminile (meno sentito in Italia che negli altri movimenti all’estero) e dell’importanza dei messaggi simbolici, si farà una iniziativa sulla famiglia nella storia della Chiesa, si è chiarita la vicenda della “scomunica” della ex-Presidente di We Are Church internazionale Martha Heizer, si è parlato di meno parole d’ordine in NSC e più umiltà, di casa come primo luogo sociale, si è deciso di fare un documento sui migranti, bisogna ripensare la figura di Dio (che è stata “sporcata”), è stata confermato l’impegno ad occuparsi in termini critici della campagna del gender che è in corso, sul Giubileo si è detto che non dovrà essere “vecchio” ma dovrà richiamarsi a quello biblico e, semmai, ispirarsi alla Evangelii Gaudium, si dovrà parlare concretamente di remissione del debito pubblico ai paesi poveri , si è detto che nel decreto di indizione del Giubileo si parla di “indulgenza” e non di “indulgenze” ( una differenza significativa), questa ottica sul Giubileo dovrà essere portata all’assemblea nazionale della Chiesa a Firenze in novembre , una forte sottolineatura è stata fatta sull’aggravamento della situazione internazionale e sulla necessità di fare qualcosa con iniziative di rete.

La parte conclusiva dell’incontro si è occupata dei problemi organizzativi, del bilancio e dell’allargamento del Coordinamento nazionale alle nuove realtà di NSC.

Le opinioni, generalmente condivise alla conclusione, sono state di un’assemblea utile e abbastanza omogenea e che NSC mantiene, anche se nei limiti precedenti, la sua presenza, ora più motivata perché le possibilità di essere propositivi e di non essere isolati, sono aumentate.

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Un anno di “Noi Siamo Chiesa”, giugno 2014-giugno 2015

Sintesi della relazione del coordinatore nazionale Vittorio Bellavite alla XVII assemblea nazionale di Noi Siamo Chiesa. Brescia 14 giugno 2015

Nel prossimo gennaio “Noi Siamo Chiesa” compie venti anni, movimento giovanissimo per la storia millenaria della Chiesa, non pochi però per noi che siamo nati, quasi per caso, da un Appello scritto d’impeto dai nostri amici di Innsbruck e che, dall’inizio, abbiamo dovuto resistere al silenzio e al boicottaggio del mondo cattolico ufficiale. Nell’occasione dei vent’anni che propongo di “celebrare” con impegno, faremo un bilancio su quanto fatto e su tutte le prospettive. Ora passo in rassegna l’ultimo anno.
Francesco

Esso è stato caratterizzato dalla scelta, che abbiamo “consolidato” nel giugno dell’anno scorso, di prendere atto con gioia che, con papa Francesco, si può lasciare alle spalle la situazione stagnante o addirittura in arretramento della nostra chiesa. Si può cioè ripartire da papa Giovanni, dal Concilio. Mantenendo la nostra indipendenza da qualsiasi struttura ecclesiastica e la convinzione che con Francesco non sono finiti i motivi della nostra riflessione/proposta, abbiamo promosso l’Appello pro Francesco di fine dicembre (dopo l’attacco di Messori sul Corriere). Ci è sembrato necessario. In questa linea abbiamo molto apprezzato il suo discorso ai movimenti sociali di fine ottobre e abbiamo organizzato un incontro su di esso, abbiamo poi presentato il bel libro di Raniero La Valle “Chi sono io, Francesco?”.

Aspettiamo con impazienza una riforma della curia che non sia una semplice razionalizzazione dell’esistente ma che sia invece decentramento, sinodalità e nuovo ruolo dei “discepoli” ( il termine che ci piace al posto dell’abusatissimo “laici”). Aspettiamo che papa Francesco recuperi esplicitamente i troppi che sono stati emarginati nella Chiesa nei tre pontificati precedenti. Avevamo proposto un “Anno di Riconciliazione” e di pace nella Chiesa Non basta la fine della repressione. Finora non ci sono stati segnali significativi (anche se è arrivato un messaggio dalla Segreteria di stato di attenzione per il progetto Council50 di cui parleremo oggi).

Sinodo e famiglia

Ciò premesso, dopo aver parlato spesso delle questioni riguardanti la famiglia negli anni scorsi, era ovvio che quest’anno ci impegnassimo soprattutto in questa direzione, in previsione del secondo Sinodo. Abbiamo commentato l’andamento dei lavori di ottobre e , in marzo, insieme al nostro circuito milanese, abbiamo fatto un incontro, molto proficuo, con Andrea Grillo. Poi il 15 aprile abbiamo inviato al Card. Baldisseri (che non ha risposto) i nostri punti di vista sul secondo questionario. Abbiamo ripetuto la nostra posizione su divorziati risposati, omo , Humanae Vitae ecc…e abbiamo aggiunto la constatazione che al Sinodo si è trascurata la realtà sociale della famiglia latamente intesa e la necessità di un’etica della convivenza famigliare. Questo è il vissuto, molto spesso difficile, delle situazioni e dei rapporti che il messaggio dell’Evangelo deve investire con le sue parole di speranza e di gioia. Di ciò al Sinodo si è parlato ben poco. Abbiamo in programma un incontro per ragionare su come la Chiesa nella sua storia si è occupata della famiglia, nella convinzione che i modi e i contenuti siano stati molto diversi e che non si possa sostenere che ci siano verità immutabili sempre e dovunque a pena di tradire il messaggio di Gesù.

Chiesadituttichiesadeipoveri

“Chiesadituttichiesadeipoveri”, che abbiamo contribuito non poco a proporre e ad organizzare (perché la nostra linea è di creare “reti”), ha concluso il 9 maggio il suo ciclo previsto di quattro incontri (i materiali sono sul sito www.chiesadituttichiesadeipoveri.it), l’ultimo è stato sulla Gaudium et Spes. Questo circuito nazionale, che dal 2012 ha coinvolto più di cento associazioni e 22 riviste di area conciliare, si è trovato di fronte, in modo inaspettato, al cambiamento di scenario nella Chiesa, dalla diffidenza nei confronti del Concilio a una sua piena accettazione, almeno nella linea divenuta ufficiale. L’interrogativo se finire con il ricordo del cinquantenario del Concilio o continuare si è risolto in modo abbastanza spontaneo dopo aver constatato che la riforma della Chiesa deve crescere dal basso, ben consapevoli dei tanti che vi si oppongono. A maggior ragione se essa non viene ostacolata dall’alto è importante continuare. Questo è quindi l’orientamento che dovrà ancora essere definito nei tempi e modi. Si i è già parlato di usare la dizione di Sinodo dei discepoli. Una iniziativa, a cui partecipiamo attivamente nel circuito internazionale , è quella di “Council50” di cui parleremo oggi. E’ qualcosa di analogo a Chiesadituttichiesadeipoveri ma a livello mondiale. Iniziativa di grande difficoltà ma di grande importanza se riusciremo a portarla in porto bene. Sarà a Roma dal 20 al 22 novembre.

Chiesa italiana

Il terzo filone di impegno ha riguardato la Chiesa italiana. Abbiamo ripetuto che le cose non vanno bene, almeno a livello delle autorità ecclesiastiche, cioè dei vescovi. Da quello che riusciamo a capire e a sapere lo stato di disorientamento è abbastanza generale , le resistenze al nuovo corso non sono poche ma soprattutto non ci sono prospettive precise. I problemi posti da papa Francesco all’assemblea generale di tutti i vescovi in due interventi pesanti nel maggio dell’anno scorso e di quest’anno sono stati abbastanza elusi. L’abbiamo scritto con molta chiarezza. La situazione è complessa, ci sono interventi importanti, a favore dei profughi, di comprensione della crisi ecc…sparsi in tutto l’universo cattolico ma sembra che le due questioni principali di cui occuparsi siano la questione del gender e l’incontro della Chiesa italiana a Firenze in novembre. Su quest’ultimo pare che le diocesi siano interessate un po’ a macchia di leopardo, non mancano incontri . Ma è l’impostazione generale che ci sembra molto debole. La lettura delle “Tracce”, testo base su cui discutere per preparare l’assemblea, è deludente. Troppe cose generiche, ripetute. A cosa serve un tale incontro? Sarà inutile come quello di Verona del 2006? I delegati saranno tutti filtrati e inoltre impossibilitati a esprimersi, a presentare mozioni , a raccogliere firme (come nel 2006)? E la base cattolica “conciliare”, quella che non segue l’iter procedurale per avere delegati sarà esclusa perché non fa parte dei riti canonicoburocratici per poter esprimersi?

Il Coordinamento nazionale di Noi Siamo Chiesa ha deciso di chiedere di avere una propria delegazione. Ho scritto in questo senso, nei giorni scorsi, a Nosiglia, a Bagnasco e a Galantino. Avremo una risposta? Oppure non avremo risposte more solito? in questo caso scriveremo un testo ponendo problemi fuori dal coro e cercheremo di raccogliere consensi (come già prima di Verona). L’altra questione è quella della campagna contro il preteso complotto del gender che pretenderebbe di ricondurre la differenza maschio/femmina a un dato solo culturale. La “campagna” è partita da tempo e si intreccia nelle tematiche e nei soggetti che la organizzano con quelle contro il ddl sulle unioni civili in discussione in Parlamento e contro il ddl che vuole contrastare l’omofobia. Sono sempre necessari dei nemici da combattere, delle “campagne” su cui mobilitarsi … siamo nella stessa linea del Family day del 2007 e del caso Englaro. Anche Galantino è della partita, usando anche di espressioni di papa Francesco che non capiamo e che riteniamo egli usi con una conoscenza incompleta del problema, della situazione , soprattutto del caso italiano. Abbiamo in mente di raccogliere quanto già scritto da autorevoli nostri amici contro questa campagna in modo da fare girare una voce di buon senso e di pacatezza contro l’attiva agitazione della destra fondamentalista.

I tempi della storia e della Chiesa ci hanno sollecitati ad altri interventi. Li elenco:

I settant’anni dalla Liberazione. E’ una data civile ma anche cristiana perché da essa nacque la vita e l’ispirazione dei cattolici democratici nel nostro paese.
La beatificazione di Romero. Abbiamo scritto che la nostra gioia si intreccia con l’impegno perché Monseñor resti come momento di contraddizione nella società e nella Chiesa.
I cento anni dall’inizio della “inutile strage” . Ci siamo trovati a constatare che allora i NO alla guerra ci furono e furono la maggioranza. Ci siamo anche incontrati per dire ora NO alla guerra nel momento in cui la situazione internazionale sta molto peggiorando. I cristiani devono essere i protagonisti di una posizione radicale contro le logiche degli equilibri, dei rapporti di forza, del solito volgare “si vis pacem para bellum” . Da questo punto di vista un papa che viene dalla fine del mondo ha una credibilità che, ai tempi dell’eurocentrismo e dell’anticomunismo, nessuno ha mai avuto.
Infine il primo aprile è andato alla casa del Padre Ortensio da Spinetoli. Nostro amico, fraterno, bastonato in continuazione dalla casta ecclesiastica quando lo invitammo a Milano nel novembre del 2004 a parlare dell’Eucaristia ci disse “Da quarant’anni da quì mi hanno escluso” e ci ringraziò. Noi ringraziamo lui per il tanto che ha fatto con la sua modestia e con la profondità e la libertà della sua ricerca a partire dall’Evangelo. Mi aveva scritto una settimana prima di mancare per mandarmi le sue osservazioni per il Sinodo sulla famiglia. Dei rapporti e degli incontri internazionali di Noi Siamo Chiesa ne parliamo separatamente.

Principali documenti e iniziative di “Noi Siamo Chiesa” dal giugno 2014 al giugno 2015

–XVI assemblea nazionale di Noi Siamo Chiesa, Cascina Contina (Milano) 15 giugno
–presentazione di “Don Gallo e i suoi fratelli” di Gianni Benetti, Brescia 26 giugno
–“L’Instrumentum laboris” è un documento interessante” testo del 30 giugno
–Diffusione dell’Appello per la riabilitazione di Ernesto Buonaiuti, 30 giugno
–Wir Sind Kirke argomenta contro la scomunica a Martha Heizer, 19 luglio
–IX assemblea regionale NSC dell’EmiliaRomagna con Vito Mancuso settembre
–presentazione di “Io amo, piccola filosofia dell’amore” di Vito Mancuso, 23 settembre, Brescia
–We Are Church sulla situazione dei cristiani in Iraq, 19 settembre
–appello al sindaco di Brescia per la consegna del “Grosso d’oro” ad Hans Kung, Brescia, settembre
–“Grande attesa per il Sinodo sulla famiglia” testo di NSC 3 ottobre
–partecipazione all’incontro organizzativo di Council 50 years , Roma 4-6 ottobre
–“IL Sinodo nella prima settimana ha aperto al cambiamento” testo NSC del 15 ottobre
–“E’ proprio necessario santificare un altro papa?Dubbi e perplessità di NSC” 16 ottobre
–“La relazione conclusiva del Sinodo è un netto arretramento” testo di NSC , 20 ottobre
–“Le radici comuni, compassione e misericordia” NSC Emiliaromagna nella giornata del dialogo cristiano islamico, 26 ottobre
–“Nuovi diritti civili:il testamento biologico”a Paderno Dugnano con Vittorio Bellavite e Beppino Englaro, 30 ottobre
–presentazione di “Ipazia d’Alessandria” di Gemma Beretta, Brescia, 13 novembre
–“Ragionando sull’intervento di papa Francesco a Strasburgo”, 26 novembre
–“ Le famiglie tra la dottrina e la pastorale” incontro (con altri), Milano 28 novembre
– Riunione del Coordinamento nazionale, Milano 29 novembre
–“La Corte dei Conti critica aspramente il sistema dell’ottopermille”, testo NSC, 1 dicembre
–“Papa Francesco è davvero no global?” incontro di NSC, Milano, libreria Claudiana 4 dicembre
–partecipazione al XXXV incontro nazionale delle CDB Roma 6-8 dicembre
–“Cinque proposte di Noi Siamo Chiesa per la riforma della Curia”, 22 dicembre
–Adesione all’Appello pro Francesco, 30 dicembre
—Incontro del Comitato promotore di Council50, 23/25 gennaio
—partecipazione al Comitato contro la legge antimoschee della regione Lombardia,27 gennaio
–“Romero martire per la giustizia, non per la fede” testo NSC, 3 febbraio
–Riunione del Coordinamento nazionale NSC, 28 febbraio
–Testo di IMWAC a due anni dalla elezione di papa Francesco, 11 marzo
–Incontro con Andrea Grillo sulla coppia e le famiglie (con altri), 14 marzo, Milano
–Incontro annuale dell’IMWAC Council, Vienna, 13-15 marzo
–Incontro sul Giubileo di Francesco con Luigi Sandri, Bologna,20 marzo
–“In attesa del uovo vescovo”, Bologna 25 marzo
–Risposta di NSC al questionario per il Sinodo sulla famiglia, 15 aprile
–Presentazione del libro di Raniero La Valle “Chi sono io, Francesco?” (con altri), Milano S.Fedele, 18 aprile
–“Il riscatto dei cattolici democratici nasce dalla Resistenza” testo NSC, 25 aprile
–Partecipazione all’incontro sulla Gaudium et Spes di Chiesadituttichiesadeipoveri, Roma, 9 maggio
-Incontro (con altri) su “I NO alla guerra -1915-2015” di Ercole Ongaro , Milano 19 maggio
-Testo NSC “La beatificazione di Romero resto come segno di contraddizione nella Chiesa”, 22 maggio
-“Riflettendo sull’assemblea dei vescovi” 24 maggio 2015
-Incontro su “I NO alla guerra” (con altri) con Renato Sacco e Giorgio Massi, Milano 5 giugno
-Incontri di presentazione/dibattito di Noi Siamo Chiesa a Messina e a Palermo 8/9 giugno