Resistenza e alternativa di Antonio

Antonio, studente di teologia

La lettera enciclica “ laudato si ” di papa Francesco è un grido d’allarme che mette al centro i temi della economia, della custodia del creato e della promozione della giustizia. Esiste un legame inscindibile tra essi che viene messo bene in luce.

L’ attenzione e la cura della casa comune sono oggi più che mai necessari visto che oggi possiamo affermare che viviamo una crisi ecologica con delle conseguenze pesanti in termini di riscaldamento planetario, cambiamento climatico e perdita di biodiversità.

Ora è importante capire che i cambiamenti climatici sono un problema globale – locale con gravi implicazioni ambientali appunto, sociali, economiche, politiche, distributive. Al numero venticinque del documento il papa dice: i cambiamenti climatici danno origine a migrazioni di animali e vegetali che non sempre possono adattarsi e questo a sua volta intacca le risorse produttive dei più poveri i quali pure si vedono obbligati a migrare con grande incertezza sul futuro della loro vita e dei loro figli.

Si intuisce bene, grazie a questo linguaggio chiaro e diretto di Francesco, che tutti sono chiamati a dare un contributo di resistenza e alternativa. Sono queste le due parole che questo documento ci consegna e sono queste le due parole che mi sono venute subito in mente leggendolo.

Nella enciclica sono varie le espressioni ricorrenti al centro del pensiero di papa Francesco: casa comune, madre terra, sobrietà condivisa, grido dei poveri, compassione etc…. . Contrapposti a questi ci sono alcuni atteggiamenti: negazione del problema, indifferenza, rassegnazione comoda, fiducia cieca nelle soluzioni tecniche etc…. .

Ecco allora che possiamo cambiare stili di vita cioè assumere uno stile più frugale, più sobrio a partire dai piccoli gesti quotidiani e questo porta a liberarsi dal sistema a cui siamo legati e dipendenti.

La crisi che ha scosso dalle fondamenta il sistema economico e sociale ha le sue cause profonde nel dominio della finanza internazionale sulla economia reale dove i prezzi dei beni di consumo per esempio non dipendono più dalla legge della domanda e della offerta ma da speculazioni finanziarie del tutto avulse dalla economia reale.

L’ alternativa è possibile in tutti i settori pensiamo subito che si può già attuare una serie di azioni in difesa dell’ambiente come ridurre il consumo di acqua o come differenziare i rifiuti. Alla alternativa tecnologica ci stanno lavorando tantissimi ricercatori nel mondo che lavorano per trovare e impiegare tecnologia a basso costo che inquina poco l’ambiente con rendimenti energetici molto più alti quindi un grosso risparmio di energia per il loro funzionamento.

Mi viene in mente l’uso dei “LED” per l’illuminazione o le tecniche sempre più raffinate di “PIROLISI” per estrarre energia dalle biomasse, impiegate per il riscaldamento per la cottura dei cibi e altro ancora e che producono energia pulita e non inquinante( si imprigiona quasi il 90 % di anidride carbonica…… ).

Sono questi gesti concreti che possono costruire una cultura diversa, alternativa al sistema dominante e possono costruire anche una nuova spiritualità capace di legare fede e vita. Il teologo Leonardo Boff ha chiaramente detto che manca nelle nostre comunità cristiane la capacità di legare fede e vita. E’ come se la fede avesse a che fare con il culto in Chiesa e la vita cristiana seguisse i dettami di un sistema che ci sta portando alla morte.

La sfida che oggi si ripropone in termini sempre nuovi è quella culturale. Cultura non è sinonimo di erudizione ma di costruzione di stili di vita improntati alla centralità della persona, alla alterità, alla solidarietà. Il compito è arduo in tempi in cui sembra prevalere la superficialità, l’individualismo, l’arroganza e la prepotenza di chi ha potere.

Resistere e superare il pericolo attraverso delle alternative. Il grande teologo J. Metz ( teologia politica ) ha parlato proprio di “ ermeneutica del pericolo “ cioè saper interpretare l’andamento degli eventi e resistere al pericolo ponendo in salvo solo ciò che vale.

Abbiamo bisogno di profeti che come nel passato sappiano calarsi profondamente nella esistenza quotidiana del popolo soprattutto di quelli che sono stati messi ai margini da una logica che premia chi produce capitali ed esclude chi invece non produce niente ma anzi viene considerato un problema in più da risolvere la cui lista come sappiamo è molto lunga…. .

I semi di cambiamento ci sono ora tocca a noi cristiani e non progettare risposte sociali all’altezza dei tempi.