Basta frontiere, basta guerre, basta armamenti di G.Sarubbi

Giovanni Sarubbi
www.ldialogo.org

Chi salva un uomo salva l’intera umanità. Lo dice il Talmud ma la stessa frase la si trova pari pari nel Corano (V, 32). A questo detto si sono ispirati da sempre gli uomini e le donne di pace che lo hanno applicato senza fare tanti proclami, senza farsi pubblicità o chiedere aiuto ad altri. Lo hanno fatto in proprio perché così era giusto ed umano fare, rischiando anche la propria vita e violando spesso anche le leggi ingiuste approvate da governanti iniqui.

In questi giorni la grande stampa italiana e tutte le maggiori reti TV, hanno dato ampio risalto ai cosiddetti “corridoi umanitari” realizzati dalla Federazione delle Chiese Evangeliche, dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Tavola Valdese attraverso il suo 8xmille. Di cosa si tratta?

Lo scorso dicembre, dopo qualche mese di trattative, le tre organizzazioni prima indicate hanno sottoscritto con il ministero degli esteri e quello degli interni italiani un protocollo di intesa che consentirà loro di far arrivare legalmente e attraverso i normali mezzi di trasporto internazionali, mille profughi in due anni dal Libano e da alcuni paesi africani.

Perchè solo 1000 in due anni? È la prima domanda che ci è venuta in testa quando abbiamo appreso la notizia. E perché un tempo così lungo a fronte di svariati milioni di persone che premono alle frontiere dell’Europa? E perché dare tanta pubblicità ad un fatto certamente importante per le mille persone che saranno salvate ed usarlo addirittura per fare uno spot a favore dell’8xmille ai Valdesi? E come si fanno a selezionare mille persone in un mare di diversi milioni di profughi? Con che coraggio e in base a quali criteri si dirà si alla salvezza di qualcuno e no a quella di milioni di altri esseri umani con gli stessi bisogni e drammi di quei pochi salvati? Per gli uni il “paradiso” per gli altri l’inferno?

La macchina infernale che produce milioni di profughi si chiama GUERRA. Milioni di profughi si trovano in Libano in fuga dalla guerra di Siria. Milioni di profughi ci sono in Africa in fuga dai conflitti che interessano una serie di paesi, Nigeria, Mali, Libia … Guerre che si combattono con armi prodotte in Europa o negli USA o in Russia o in Cina. Tantissime armi leggere sono made in Italy perché siamo il secondo produttore mondiale di tali armi. Guerre che si combattono per accaparrarsi risorse energetiche e materie prime. È così dappertutto, in Siria, in Iraq, in Afghanistan…. Anche in Libia in ballo ci sono i pozzi petroliferi e di gas naturale. Il centianio di soldati italiani che in queste ore, secondo IlSole24ore di ieri, sono stati lì inviati come avanguardia del contingente italiano che si aggiungerà nelle prossime settimane, sono stati mandati a presidiare i pozzi dell’ENI, la compagnia petrolifera italiana che, evidentemente, è quella che detta l’agenda politica del nostro ministero degli esteri.

E ad accogliere i primi profughi giunti con i “corridoi umanitari” c’era proprio il nostro Ministro degli Esteri Gentiloni che da una parte accoglie “umanitariamente” in due anni 1000 profughi “selezionati e garantiti” dalla Federazione delle Chiese Evangeliche, dalla Comunità di Sant’Egidio e dal’8xmille Valdese, e dall’altro sostiene l’impegno bellico dell’Italia, e quindi la generazione di altre migliaia di profughi, in posizione di prima linea a fianco degli USA nella coalizione da essa diretta in Siria, in Iraq e ora anche in Libia. Coalizione che non è figlia dell’ONU e che non vuole la pace ma vuole solo imporre i propri interessi economici in ogni angolo della Terra. Come si spiega, infatti, se non con una logica “mini imperiale” e neo coloniale (viste le nostre piccole dimensioni rispetto agli USA) la presenza di soldati italiani in una ventina di paesi e nei punti più caldi dove si sta combattendo la “terza guerra mondiale a pezzi”, fra cui Afghanistan, Libano, Somalia, Mali, Iraq, Libia, …?

I profughi siriani accolti lo scorso 29 febbraio sono profughi, è bene ricordarlo, anche grazie al sostegno che il governo italiano ha dato e sta ancora dando alla guerra per procura in corso in Siria dal 2011. In Italia a Roma lo scorso Febbraio c’è stata la conferenza, presieduta proprio da Gentiloni, del gruppo dei cosiddetti “amici della Siria”, quei paesi che con le loro azioni sciagurate hanno consentito il formarsi in Siria dei peggiori gruppi terroristici, fra cui il cosiddetto ISIS, con l’unico scopo di impedire al popolo siriano di decidere liberamente del proprio destino e acquisire il controllo delle sue risorse energetiche e del suo territorio. Ricordiamo che il governo italiano qualche anno prima dell’inizio della guerra in Siria aveva insignito il presidente della Siria Assad della massima onorificenza dello stato Italiano. Il governo siriano era considerato legittimo ed il suo presidente meritevole della massima onorificenza italiana. Poi, con il cambiamento della politica USA verso la Siria, c’è la cancellazione della onoreficenza ad Assad, l’espulsione dell’ambasciatore siriano dall’Italia ed il ritiro del nostro ambasciatore dalla Siria e il sostegno alla guerra per procura avviata dagli USA e dai paesi del Golfo, per motivi economici e geo-strategici, contro la Siria. Chi ha promosso i corridoi umanitari ha anche ottenuto dal governo italiano la fine del suo sostegno alla guerra che i profughi le crea a milioni?

Quello stesso governo che è responsabile moralmente e materialmente della condizione di profugo dei siriani giunti in Italia lo scorso 29 febbraio, li ha accolti umanitariamente.

Gli amici Valdesi, quelli di Sant’Egidio, la FCEI, mi consentiranno allora di dire che non sono d’accordo e che non sosterremo la loro propaganda sui “corridoi umanitari” che è ingannevole, che stravolge la realtà delle cose e che alla fine si trasforma da una parte in uno spot per l’8×100 valdese e, dall’altra, in uno spot per il Governo che continua a rimanere in guerra e ad aprire nuovi fronti di guerra a seguito degli USA, e che non fa nulla contro i mercanti di armi.

Dovrebbe essere nota agli amici Valdesi, di Sant’egidio e della FCEI che dal nostro paese, precisamente dalla Sardegna, sono partiti verso l’Arabia Saudita centinaia di tonnellate di bombe che l’Arabia Saudita ha usato nella sua guerra contro lo Yemen. Bombe che stanno facendo strage di civili e delle stesse organizzazioni umanitarie come Medici senza Frontiere.

Salvare vite e giusto, ma lo si fa in silenzio e senza spot indecenti per l’8xmille. È indecente usare il dramma di mille persone per sostenere la politica di un governo, qualsiasi esso sia, che ha la responsabilità sia della loro condizione di profughi, sia di continuare irresponsabilmente una politica di guerra sostenendo economicamente le industrie belliche (il 73% dei fondi del Mise per lo sviluppo delle imprese finisce ai programmi di armamento della Difesa) e aderendo a tutte le iniziative belliche degli USA, come il MUOS in Sicilia o la concessione ad essi delle basi militari.

È una vecchia storia. Le organizzazioni ecclesiali, cattoliche o protestanti che siano o di altre confessioni, sono da sempre legate alle rispettive organizzazioni statali. È così dai tempi dell’imperatore Costantino, che trasformò il movimento dei seguaci di Gesù di Nazareth in religione di stato, in strumento cioè finalizzato a legare i sudditi dell’impero al loro imperatore accettandone il suo potere.

Religione cristiana che da allora è chiusa all’interno delle sue mura e non riesce a liberarsi di quella cappa che ha trasformato l’uomo di Nazareth di volta in volta nel sostenitore dei crociati, che sterminarono gli stessi cristiani, o dei conquistadores spagnoli del sud America, o di quelli puritani del nord America che sterminarono i nativi americani del nord e del sud, o di quelli che durante la seconda guerra mondiale marciavano al grido di “got mit uns”.

Papa Francesco dice parole di fuoco contro la guerra e contro le armi. Ma è come se non avesse detto nulla. Queste sue parole vengono ignorate. A parte i soliti “preti contro” e qualche “laico adulto” che da anni sono impegnati sui temi della pace, contro gli armamenti, per la giustizia sociale e la difesa dell’ambiente, la grande maggioranza delle comunità cattoliche è chiusa su se stessa ed è sempre più vecchia anagraficamente ed è quindi incapace di parlare alle nuove generazioni.

Lo stesso dicasi delle comunità protestanti o di altre confessioni.

Operazioni come quella dei cosiddetti “corridoi umanitari” non costituiscono neppure un incentivo pedagogico, uno stimolo alla emulazione da parte delle comunità locali verso i profughi e i migranti. La grande maggioranza delle comunità cattoliche, ad esempio, non ha risposto minimamente agli appelli di Papa Francesco all’accoglienza. Sono poche le parrocchie che lo hanno seguito. Lo stesso dicasi per le comunità protestanti dove, anche li, sono poche le comunità impegnate sul fronte dei profughi. I cosiddetti “corridoi umanitari”, per la loro gestione verticistica, sono sbagliati anche perché lasciano intendere che c’è chi ci pensa. Da un lato tacitano le coscienze, “ecco noi facciamo qualcosa”, dall’altro non impegnano le comunità locali sul tema principale, che è quello di fermare la guerra, fermare questa macchina infernale che continua a produrre morti e profughi a migliaia di migliaia ogni giorno.

E infine, ed è la cosa peggiore di tutto, i “corridoi umanitari” nascono all’insegna della “sicurezza” rispetto alle persone che vengono accolte in Italia. Valdesi, Sant’egidio ed FCEI garantiscono che fra i profughi accolti ci saranno solo brave persone, accettando cioè la fobia verso i migranti suscitata dalle organizzazioni della destra fascio-legista e nazista. Accettare questa logica, credo sia quanto di più sbagliato possa esserci proprio in termini pedagogici, perché incentiva e non combatte la paura irrazionale verso i migranti che sono esseri umani che vanno accolti.

Nessuno, infine, è chiamato in modo cosciente e organizzato a disturbare il governo e a chiedere l’uscita dell’Italia dalla guerra e la fine del commercio delle armi e la fine delle sovvenzioni statali alle industrie belliche. Sono tutte decisioni umane che richiedono l’impegno degli uomini e donne di buona volontà per il loro superamento.

Ecco, se aveste salvato mille vite in silenzio, rischiando anche la vostra reputazione per aver commesso atti ritenuti illegali dalla legislazione vigente, vi avrei sostenuto e applaudito e mi sarei dichiarato insieme a voi corresponsabile degli eventuali illeciti commessi. Ma la vostra azione è un sostegno al governo della guerra e delle multinazionali del petrolio e noi, per quanto piccoli ed insignificanti siamo, non vi sosterremo.

Basta frontiere, basta guerre, basta armamenti.