Impressioni sull’incontro nazionale di CdbViaCittàdiGap

Cdb “Via Città di Gap” – Pinerolo

Un bel gruppo della nostra comunità (eravamo in sette) ha partecipato al XXXVI incontro nazionale delle comunità cristiane di base italiane che si è tenuto a Verona, presso la sede del CUM, dal 23 al 25 aprile. Il filo conduttore della tre giorni di approfondimento era esplicitato dal titolo del convegno: “Vino nuovo in otri vecchi” (Lc, 5,37). Novità e contraddizioni nella comunità e nella società al tempo di Francesco”.

Tutti/e noi siamo tornati contenti/e sia per gli stimoli ricevuti che per l’aspetto sociale, arricchito dalla cospicua ed eterogenea partecipazione: i dati “ufficiali” fornitici dalla segrete-ria tecnica nazionale parlano di 177 iscritti/e, di cui 96 residenti (dunque provenienti da lontano) e 81 pendolari (cioè provenienti da Verona e dintorni), ma il numero di partecipanti non include le persone che hanno presenziato ad alcune fasi della tre giorni senza iscriversi, difficili da quantificare. Si tratta di ottimi numeri se si considera la fase di “bonaccia” che investe tutti i movimenti di base in questa fase storica. Per la riuscita dell’incontro ringraziamo per il loro impegno volontario tutti/e coloro che hanno partecipato all’organizzazione.

Particolarmente “innovativa” è stata a nostro parere la partecipazione di molte realtà ecclesiali di base del veronese, non direttamente parte del movimento delle comunità di base, coinvolte sia grazie al tema scelto che grazie alla rete di relazioni costruite in questi anni dalla comunità cristiana di base di Verona, che si è sobbarcata la parte più impegnativa dell’organizzazione. A nostro parere l’impegno di una chiesa “altra” passa per la costruzione di reti che vadano oltre le teologie e le prassi del nostro movimento, una costruzione che ci pare particolar-mente importante per il futuro delle comunità di base.

Ci è parso significativo vedere insieme e in numero così cospicuo gente delle comunità, gente delle parrocchie, persone che non hanno più una comunità ma ne conservano un legame profondo, suore, volontari comboniani, preti ed ex preti, persone senza un riferimento preciso, membri di “Noi siamo chiesa”, valdesi al culto del mattino, gruppi impegnati nel sociale a vario titolo ecc., ecc… Le comunità non hanno da annacquare né la loro identità né la loro ricerca, ma sono ma-ture per questo spazio aperto che a Verona abbiamo intensamente vissuto. In questa prospettiva la nostra comunità, abituata a lavorare in questa dimensione di col-legamento con altre realtà, torna da Verona con nuovo slancio.

Appena sarà pronto pubblicheremo su questo notiziario un resoconto delle attività del laboratorio sui “Linguaggi e contenuti della fede: alla ricerca di nuovi linguaggi e prassi della fede che parlino al nostro tempo”, che è stato preparato ed animato dalla nostra comunità e che ha visto una notevole e viva partecipazione.