Tempo di attesa… e tempo di parola di C.Galetto

Carla Galetto
(Gruppo Donne della CdB Viottoli di Pinerolo)

Sono felice di condividere due eventi per me molto importanti: un nuovo libro di una sorella e amica dell’Isolotto, Mira Furlani, e l’invito al prossimo Convegno Nazionale Donne Cdb (e non solo).

Mentre scrivo, il libro di Mira è in corso di stampa, ma so che, partendo da sé, parlerà della storia religiosa e sociale dell’Isolotto.

Ci tengo a segnalarlo per la relazione che c’è tra noi: Mira ha frequentato fin dall’inizio, con tanta passione, il percorso dei gruppi donne delle Cdb.

Questo cammino ha sicuramente contribuito alla nostra crescita spirituale e comunitaria, fornendo in questo modo materiali e stimoli per la stesura del libro.

Credo che sia importante fare memoria dei nostri cammini, affinché le orme che lasciamo dietro di noi non vengano cancellate.

In anteprima riporto la foto della prima e della quarta di copertina del libro, che presto potremo leggere.  Grazie, Mira!

mira-furlani-cop-def(CLICCA SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRE)

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Gruppi donne comunità cristiane di base
in collaborazione con
Donne in Cerchio, Donne in ricerca di Padova, Ravenna, Verona, Identità e differenza, Il Graal – Italia, Thea teologia al femminile

XXII incontro nazionale
Verona, 18-20 novembre 2016

Il tempo dell’attesa
Intreccio fra esperienza spirituale e vita quotidiana

Questo nostro tempo è caratterizzato da profondi cambiamenti a livello globale. Drammi umani ci interpellano ogni giorno mentre i mezzi di informazione bruciano le notizie provocando angoscia e spaesamento o, al contrario, indifferenza e distacco.  E’ un tempo per fermarci a  riflettere.

Non è un atteggiamento passivo e statico, ma desiderio e anche necessità di ascoltare il silenzio, le “voci di dentro” di ciascuna di noi e delle altre con cui abbiamo intrecciato fili di relazione nell’oggi e nella storia. Guardare indietro alle orme che abbiamo lasciato, ci aiuterà a ritrovare il “vuoto”:

·         spazio dell’accoglienza, apertura ad una “spiritualità altra”, non fuga dalla realtà ma assunzione di responsabilità che sa uscire dagli schemi consueti dell’agire politico
·         capacità di trovare parole e atteggiamenti nuovi che sappiano dare voce ad una visione diversa del mondo e delle dinamiche storico/economiche
·         parole e gesti che ci riavvicinino all’umano sottraendoci all’autorità di un pensiero politico e teologico istituzionale che non ci corrisponde e non ci rispetta.

 “Maria, da parte sua, custodiva
gelosamente il ricordo di tutti questi fatti
 e li meditava dentro di sé” (Luca 2, 19)

Vogliamo accogliere il tempo lento e profondo di una spiritualità del quotidiano che, mettendo in campo anche i nostri corpi, ci pone in relazione ai corpi delle altre e degli altri risvegliando la  capacità generativa dello “stare nella vita”.

Con questo atteggiamento, nell’incontro, ripartiremo ancora una volta dalle nostre orme, quelle che ogni gruppo sceglierà,  ed in particolare da quelle lasciate nel campo delle ritualità, della liturgia interrogandoci su quali segni/simboli – della tradizione e della vita quotidiana – siano significativi del nostro desiderio di liberare il divino, di rigenerarlo e di dirlo con i nostri corpi in relazioni aperte al confronto e alla condivisione.

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