Un caloroso e sororale invito di C.Cifatte

Catti Cifatte
(Comunità di Oregina – Genova)

Si avvicinano i giorni in cui i Gruppi-donne appartenenti alle Comunità di base e a diverse associazioni, si incontrano nuovamente per consolidare il legame e la relazione che li unisce, ormai da molti anni, nell’ambito di un percorso di ricerca sul divino con riferimento alla teologia femminista e coinvolgendo nella pratica corpi, menti ed emozioni.

Colgo quindi l’occasione di questo “primo piano” per rivolgere, ancora una volta, a tutte le donne che leggono, un invito a venire a Verona da venerdì 18 a domenica 20 novembre prossimi per contribuire, con la propria personale esperienza di vita, a partire da sé, al confronto, ad una verifica costruttiva, al consolidamento dei nostri gruppi e del nostro lavoro, stabilendo nel contempo nuove relazioni e rafforzando le relazioni già esistenti tra donne di diverse età, territori ed appartenenze comunitarie.

Quest’anno siamo stimolate ad una riflessione importante che ci coinvolge in quello che abbiamo scoperto come il tempo dell’attesa, dove s’intrecciano l’esperienza spirituale e la vita quotidiana; dopo un percorso molto ricco di riflessione, che ha avuto diversi punti forti e che viene così bene illustrato dalle donne del gruppo di Roma (vedi il blog “Insieme , tessendo reti“), c’è necessità di leggere quello che abbiamo decostruito e ri-costruito per dare nuovo senso alla nostra relazione e individuare nuove prospettive.

Facciamo una riflessione intensa di significato, e guardiamo al nostro percorso, possiamo dire che c’è sempre stato un intreccio tra crescita femminista e crescita di una nuova spiritualità, cioè in qualche modo abbiamo praticato la “mistico-politica”, secondo il termine coniato da Antonietta Potente, tenendo insieme fede, spiritualità, quotidianità fatta di corpo e di cura e pratica politica.

Oggi ci interpella la nostra condizione di donne in una società complessa dove la presenza politica è egemonizzata dalla visione maschile e dai poteri palesemente discriminatori della finanza, dell’economia globalizzata, dove hanno campo rivincite razziste e dove diffusamente i signori della guerra riescono nell’intento di fare fruttare i loro profitti ingiusti e le loro economie di morte!

Le religioni talvolta non sono da meno, il loro “fare” con dogmi, dottrine, regole discriminatorie giocano a favore del sistema di potere ed anche all’interno delle comunità e delle chiese nascono inevitabilmente dei conflitti: nella chiesa cattolica, p.es., si alzano barricate contro la cosiddetta teoria del “gender” e si sviluppano campagne oltranziste di difesa di concezioni delle relazioni umane, ormai superate dai tempi. Non esiste la teoria del gender, esistono gli studi che hanno evidenziato quanto sia importante valorizzare le differenze di genere, e come sia utile l’insegnamento fin da piccoli/e al superamento di ruoli imposti dalla società.

Ma siamo stimolate anche dalle riflessioni che vengono fatte nelle comunità sul superamento delle credenze religiose. Andare oltre le religioni ( per riferirmi all’ultimo interessante studio pubblicato da Gabrielli editore – Spong. Vigil, Lenaers e Vigil “Oltre le religioni – una nuova epoca per la spiritualità umana” ), è per noi una pratica di riflessione di gruppo, di concreta partecipazione e vita, che esercitiamo ormai da diverso tempo.

La lettura e lo studio delle diverse teologhe femministe ci ha fatto evidenziare i limiti di certe concezioni, specialmente là dove il teismo ha coinciso con l’imposizione di una unica visione patriarcale del divino, ed anche là dove il panteismo ci ha sì avvicinato al “creato” ma senza togliergli, lo dice la stessa parola, il rapporto distorto con un trascendente da noi distaccato e lontano: signore – padre – padrone – creatore onnipotente, quella che Elizabeth Schussler Fiorenza ha definito la kiriarchia!

Personalmente mi avvicino a quelle posizioni delle teologhe eco-femministe che hanno raggiunto una consapevolezza diversa della presenza del trascendente e dell’immanente in una unità cosmica che gli umani, uomini e donne, cercano o tentano di comprendere, anche se con fatica!

Mi piace quindi la possibilità, sempre ed ovunque, dello sconfinamento dai limiti imposti dalle religioni, della messa in critica degli scritti e dei messaggi dei testi così detti sacri, dell’esercizio costante di una ermeneutica del sospetto che mette a nudo il potere del patriarcato, dell’ascolto/conoscenza del mondo che ci circonda donne, uomini, animali, vegetali ecc… senza pre-giudizi e senza preclusioni verso alcuna/o.

E non perdo quindi occasioni per confrontarmi, in un clima di grande libertà, e riscoprire così un’ unità di sentimenti nel traguardare obiettivi comuni di liberazione per donne e uomini. Senza perdere di vista che la vita è donata gratuitamente, che gli esseri viventi hanno un legame originario con la madre terra, che la dimensione del divino materno che andiamo cercando ci coinvolge, corpo e mente, ed in questo contesto, tra donne siamo in grado di dialogare con emozioni, sentimenti, passioni, e di elaborare un pensiero che sia sempre più attento alle differenze, affrontando il nostro vivere quotidiano di cura e amore per altre/i.

Arrivederci dunque a Verona per proseguire il cammino!