“Oltre al terremoto ci si mette anche Dio” di B.Manni

Beppe Manni
(
CdB Villaggio Artigiano – Modena)

“Dio con il terremoto ha voluto punire l’Italia per la legge sulle unioni civili” predica un sedicente teologo di Radio Maria. Dopo l’elezione di Trump, magari lo stesso avrà ringraziato Dio di aver mandato il messia, il giustiziere di immigrati.

Giuste le rimostranze del Vaticano e del Papa: Dio non è un giudice vendicativo e insensibile ma un padre misericordioso. Chi sa di religione e di teologia sa anche che le affermazioni che sembrano deliranti di Radio Maria, sono frutto anche di una certa lettura della Bibbia prima e della tradizione cattolica poi. La Scrittura è piena di disastri e tragedie avvertite come punizione di Dio per i peccati degli uomini: dalla cacciata dal paradiso terrestre, al diluvio universale, dalla distruzione di Sodoma e Gomorra, fino a tutte le disgrazie che perseguitarono Israele, dall’esilio fino alla distruzione del tempio e alla successiva dispersione tra le nazioni. I cristiani non sono da meno: da Agostino che vede la caduta di Roma per opera dei barbari come punizione di Dio fino al Giudizio universale di Michelangelo dove il mite Gesù si trasforma in un Cristo punitore. Ancora oggi sentiamo dire: “Ma cosa ho fatto di male per meritare questo?”

Ma la sensibilità religiosa e la teologia si è evoluta. Già Manzoni deprecava le processioni fatte a Milano per far cessare la peste. Gesù commentava un fatto di cronaca dicendo: “Credete che quei diciotto sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non cambiate i vostri comporamenti, perirete tutti allo stesso modo». Molti mali e tragedie sono in verità legati alla responsabilità collettiva dell’uomo e in un certo senso ne paghiamo e pagheremo tutti le conseguenze. Ma non si deve parlare di una punizione divina.

Purtroppo non c’è stata e non c’è una educazione appropriata alla fede. Troppi preti si permettono di urlare con odio dai pulpiti contro gli omosessuali, l’aborto, il divorzio, il comunismo e il libertinismo sessuale, inseguendo dei loro fantasmi e ossessioni; parlano della fine del mondo e di catastrofi apocalittiche minacciate da pie madonne terroriste che non avendo ovviamente informazioni precise saccheggiano frasi dall’Apocalisse e si trincerano dietro misteriosi segreti. Bisognerebbe togliere questi profeti di sventura dal pulpito e dai confessionali, come faceva la chiesa in altri tempi ben più tristi, contro gli eretici.

Radio Maria è uno di questi pulpiti sovvenzionata da privati reazionari ma anche dallo stato. Ha una diffusione capillare, cancella spesso anche le radio nazionali. Molti anziani ingenui e bisognosi di conforto l’ascoltano ma insieme alla giusta consolazione della preghiera e di buone parole molti predicatori approfittano del microfono per iniettare ‘cattivi’ pensieri di odio non consoni al vangelo e alle parole di questo papa. E specialmente contrari alla ragionevolezza e a un buon vivere civile.

Non ci resta che piangere, verrebbe da dire, o meglio pregare come ci insegnavano le antiche liturgie “A fulgure et tempestate; a flagello terremotus; a peste fame et bello: libera nos domine: dal fulmine e dalla tempesta; dal flagello del terremoto; dalla peste dalla fame e dalla guerra, liberaci o Signore”.