50 anni e oltre…insieme di V.Gigante

Valerio Gigante
(presidente del CdA di Adista)

Il 2017 è per Adista un anno importante. È infatti l’anno del 50.mo anniversario della fondazione della rivista, nata all’interno di un’area di intellettuali cattolici che hanno creduto e voluto realizzare compiutamente il Concilio, nella Chiesa come nella società, impegnandosi, da credenti, in politica, fuori dal dogma dell’unità dei cattolici in politica, ossia fuori dalla Dc. Un’eresia, quella di Adista, che ha attraversato il Novecento e che continua ancora il suo impegnativo cammino.

Eresia perché con la sua stessa esistenza Adista riafferma quotidianamente che essere cristiani non significa per forza essere moderati. Eresia perché una piccola cooperativa di giornalisti, laica e senza sponsor politici ed ecclesiastici, e senza holding industriali o gruppi finanziari alle spalle, ha potuto fare un giornalismo coraggioso e corsaro. Sbagliando, a volte, certamente sarà capitato, ma con il coraggio delle proprie idee e il tentativo (quello davvero speriamo riuscito) di stare sempre dalla parte di chi non aveva voce, o o di che è stato “silenziato” dal potere ecclesiastico o da quello politico.

Oggi chi di noi prosegue questa incredibile avventura (alcuni, come Giovanni Aveva ed Eletta Cucuzza sin quasi dalla nascita della testata) lo fa con grande orgoglio e senso di responsabilità. Orgoglio di essere riusciti a mantenere viva e vivace una testata senza padroni, che vive grazie all’impegno prezioso dei suoi soci ed al contributo indispensabile dei suoi lettori. Responsabilità di mantenere sempre alta la qualità della nostra informazione, restando fedeli alla nostra lunga e gloriosa tradizione.

Il giornale in questi anni sta facendo immensi sacrifici per continuare ad esistere ed a resistere in un panorama editoriale sempre più segnato dalla crisi e dalla scomparsa di tante testate. La liquidità di cassa della cooperativa inizia infatti a destare preoccupazione, per la mancata erogazione dei contributi statali all’editoria, che sono stati drasticamente tagliati dal 2012 e che torneranno ad essere versati in forma accettabile solo a partire dalla fine di questo nuovo anno. Ma alla conclusione del 2017 dobbiamo arrivarci. E non sarà facile. Noi soci della cooperativa siamo convinti che questo strumento di informazione debba continuare a vivere, tanto più nell’attuale contesto di grandi concentrazioni editoriali e di testate che fanno riferimento a gruppi finanziari, industriali o a potentati politici ed ecclesiastici.

Per questo è importante che tutta l’area del cristianesimo critico, Comunità Cristiane di Base in testa (poiché la parabola di Adista ha accompagnato tutta quanta la loro esistenza), si facciano assieme a noi carico della sopravvivenze della testata. Rinnovando l’abbonamento, regalando un nuovo abbonamento, sottoscrivendo un contributo anche piccolo, che però può essere determinante in questa difficile fase. Affinché ai primi 50 anni di vita Adista ne possa aggiungere altri 50, ed altri ancora.

Chi ritiene che Adista possa e debba continuare ad accompagnare la formazione politica ed ecclesiale di credenti e non credenti nel loro percorso di liberazione e nell’impegno quotidiano per una società più giusta ed una Chiesa più evangelica può utilizzare i consueti strumenti:
c/c postale n° 33867003;
bonifico bancario IBAN: IT 36 J 05387 03222 000000060548;
bonifico poste italiane IBAN: IT 35 N 076 0103 2000 0003 3867 003;
assegno bancario non trasferibile intestato ad Adista;
online, alla pagina www.adista.it/abbonamento

Grazie per tutto ciò che ciascuno di voi potrà fare. Con l’augurio di ritrovarci a novembre, a Roma, tutti insieme, per una grande festa-incontro, a festeggiare i “nostri” 50 anni vissuti alla frontiera. E farci gli auguri per i prossimi 50!