La prima indispensabile azione per contrastare il razzismo, lo schiavismo e il neofascismo di P.Sini

“Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo

Si e’ svolto giovedi’ 23 febbraio 2017 a Viterbo presso il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” un incontro di riflessione e di testimonianza sul tema: “Il primo diritto democratico: il diritto di voto”. Nel corso dell’incontro si e’ riflettuto sull’andamento dell’iniziativa “Una persona, un voto”, che propone che nella nuova legge elettorale sia finalmente riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono stabilmente in Italia.

Nell’appello trasmesso alle Commissioni Affari Costituzionali della Camera e del Senato e sottoscritto da numerose illustri personalita’ della cultura e della vita civile – primi firmatari padre Alex Zanotelli e la partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace -, si sottolinea che “vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all’Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano”. E poiche’ il fondamento della democrazia e’ il principio “una persona, un voto”, l’Italia essendo una repubblica democratica non puo’ continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Hanno gia’ espresso il loro sostegno all’appello anche alcuni parlamentari di varie forze politiche democratiche.

Riconoscere il diritto di voto a chi realmente vive nel nostro paese e’ un ineludibile dovere morale, civile, politico: senza diritto di voto non c’e’ democrazia. Riconoscere il diritto di voto a chi realmente vive nel nostro paese e’ la prima indispensabile azione per contrastare il razzismo, lo schiavismo e il neofascismo.

Una persona, un voto.

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Mittente: “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it, centropacevt@gmail.com, centropaceviterbo@outlook.it