La vita della Comunità di CdB Piossasco

Siamo un gruppo di persone che vive la propria fede in una piccola Comunità Cristiana di base a Piossasco, una cittadina a 15 Km da Pinerolo. La nostra comunità è nata circa 40 anni fa dallo stimolo di don Franco Barbero di cui riconosciamo il particolare carisma profetico e di esempio.

Nei primi anni la nostra comunità ha fatto riferimento costantemente alla figura di un prete, don Barbero, ma è stato anche grazie al suo aiuto che abbiamo preso coscienza del fatto che questa figura non è indispensabile, tanto che oggi ne auspichiamo il superamento, a patto che la comunità si organizzi e individui al suo interno figure ministeriali.

Siamo stati stimolati alla riflessione dall’articolo comparso sull’ultimo numero della rivista Esodo, a firma Carla Galetto e Beppe Pavan e , con il presente scritto ci proponiamo di contribuire alla riflessione sul tema.

Una comunità di fede è il luogo vivo della presenza di Dio (1 Cor. 3,16), fatta di persone ognuna delle quali è portatrice di doni, attraverso i quali rende un servizio. I membri della comunità sono semplici servitori, collaboratori di Dio (1 Cor. 3,5), attraverso i quali si giunge a credere e si mantiene viva la fede. Compito della comunità è valorizzare le persone e i loro doni, senza pensare che tutti possano svolgere sempre e nello stesso modo, il servizio alla comunità.

Il tempo e i tempi, le vicende della vita, il carattere, le attitudini, le competenze, non rendono tutti capaci di fare tutto, ma la ricchezza dei doni, sommandosi, costituisce la vitalità e l’efficacia dell’azione di Dio nella comunità. E’ quindi indispensabile l’apporto di ogni membro perché la comunità viva e sopravviva negli anni. (1 Cor. 12,12-31)

Nella comunità si possono individuare alcuni ministeri: accogliere e  prendersi cura, pregare e celebrare i Segni, studiare e leggere le Scritture, fare catechesi ai bambini, accompagnare con celebrazioni i vari momenti della vita umana e di fede, tenere i rapporti con le Chiese, avere una visione profetica del tempo e dei tempi.

Non tutte le comunità hanno a disposizione tutti i carismi, ma dove sono presenti devono essere riconosciuti e valorizzati, perché sono doni preziosi e ineguagliabili per la vita del singolo e della comunità.

In una comunità, sarebbe bene ci fosse chi, dotato di capacità di ascolto e empatia, potesse prendersi cura dei fratelli e delle sorelle, stando sulla porta ad accogliere e chi, capace di studio e approfondimento fosse in grado di trasmettere a fratelli e sorelle, il frutto del suo studio, affinché tutti si impadronissero un po’ di quella conoscenza a cui, da soli, non arriverebbero; in una comunità , sarebbe bene che ci fosse una persona profetica, in grado di cogliere i segni dei tempi, di darne delle letture, di indicare delle vie, di leggere i segni di speranza, di essere un modello di vita trascinante, anche se incarnato nel mondo presente, alle prese con i limiti e le contraddizioni della condizione umana; sarebbe bene che una comunità avesse donne e uomini che ( se possibile ) svolgano la loro opera al servizio della comunità a tempo pieno e a cui la preziosa opera venga riconosciuta e retribuita.

Le persone chiamate a svolgere questa opera sono poche, una comunità può esistere anche senza di loro? Sì, se si organizza, se ogni membro della comunità mette a disposizione passione, impegno, capacità, il tempo che può, il contributo economico che può.

Certo le dinamiche di una comunità, come di tutti i gruppi, sono difficili e vanno governate per consentire a tutti e di esprimersi e crescere e impedire la prevaricazione, mettendo tutti/e a servizio del gruppo le proprie competenze, in una convivialità delle differenze, a cominciare da quelle di genere e di orientamento sessuale e rispettando la libertà di ogni altro/a.

Crediamo che per una piccola comunità sia più facile trovare il senso e la vitalità se:

  • Ha una sede per rendersi visibile e accogliere
  • Trova un terreno comune di impegno; non è indispensabile, ma aiuta e cementa, rende riconoscibili
  • Prega e celebra i Segni della sua appartenenza
  • Legge e studia la Bibbia e la lascia parlare al cuore
  • Legge e si aggiorna per comprendere il mondo in cui vive e opera e per comprendere le chiese cristiane in cui è inserita
  • Riconosce il contributo prezioso di Maestri e Maestre, esterni, che avendo il dono della profezia sanno indicare delle vie, non in modo miracolistico ed esoterico, ma perché hanno la capacità di cogliere segni dei tempi, fondamentali per comprendere e agire, in modo consapevole e non approssimativo, inseriti nella Storia
  • Cerca l’incontro e il dialogo con le altre fedi religiose
  • Si pone costantemente in ricerca ma non rinuncia agli elementi della sua storia e della storia delle persone che ne hanno creato l’identità.[]

 Oggi alla luce di tante ricerche bibliche e teologiche, ma anche storiche e scientifiche, siamo chiamati a dare nuovi significati a quelli che sono stati per secoli i pilastri della fede cristiana, è necessario rileggere le interpretazioni dogmatiche date dalla chiesa, cercare nuovi codici, inventare nuove parole per la nostra fede, ripensare al significato di Regno di Dio, tenendo ben salde le nostre radici nei libri della Bibbia e nel Gesù storico, guida ed esempio irrinunciabile.

La Comunità Cristiana di Base di Piossasco (TO)

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[Utilizziamo appositamente il termine molto discusso di IDENTITA’, oggi usato spesso con accezione escludente e negativa, perché pensiamo che solo avendo chiaro da dove veniamo e chi siamo, possiamo essere consapevoli dei nostri confini umani e culturali e aprirci agli altri e al nuovo, senza rinunciare a ciò che siamo.]