No al trasferimento dei richiedenti asilo in Sicilia
“No al trasferimento dei richiedenti asilo in sicilia” Il ministero dell’Interno intende portarli dalle varie strutture italiane nel centro unico di Mineo, vicino a Catania. Lamanna del Centro Astalli: “Spesi soldi per progetti con categorie vulnerabili, perché interrompere il percorso?”
Si tratta di una decisione che in queste ore sta diventando esecutiva, all’insaputa di molti, e che non solo colpisce la già precaria struttura di accoglienza e assistenza dei rifugiati in Italia, ma soprattutto singole persone che proprio per la loro storia e condizione (di rifugiati appunto) sono più fragili e vulnerabili (si pensi ai tanti casi di persone vittime di tortura).
Percorsi di accompagnamento, supporto professionale e integrazione, vengono così interrotti sull’onda di un’emergenza senza pensare agli effetti che questo provvedimento avrà sulle persone e sui percorsi avviati.
L’emergenza può essere gestita con altri strumenti e soprattutto senza gravare su chi ha già subito violenza e maltrattamenti.
L’appello che il Centro Astalli ha fatto nei giorni scorsi e che sta continuamente rilanciando alle autorità trova il sostegno del Jesuit Social Network che si unisce e lo ripropone, con la richiesta di diffonderlo in modo capillare perché ciascuno possa trovare le forme di solidarietà e di supporto più opportune.
3) Redattore Sociale: Maxi Campo di Mineo, Padre Lamanna (Astalli): “Idea Scellerata”
Il presidente del Centro Astalli chiede al prefetto Caruso di spiegare qual è la logica dietro i trasferimenti. Sull’emergenza sbarchi “se ci saranno ondate bibliche, usare la protezione temporanea e sospendere la convenzione di Dublino”
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