Finlandia, spot omofobo della Chiesa: la gente si sbattezza

Cristiana Alicata
http://notizie.tiscali.it/ 31 marzo 2011

In Italia, a sentirlo raccontare, sembra quasi una storia di un altro pianeta. Le cose stanno così. La Finlandia è dall’altro capo dell’Italia. La Finlandia è vicina alla Svezia, paese dove nell’ottobre 2009 la chiesa locale ha deciso di celebrare matrimoni religiosi anche tra coppie dello stesso sesso. Religiosi, sì. Avete capito bene.

La Chiesa da quelle parti è protestante (evangelica luterana) e i cattolici rappresentano il 2% della popolazione locale e sono quasi tutti stranieri (italiani, polacchi e francesi). Il capo della Chiesa finlandese, Kari Makinen, è un arcivescovo, sposato che si è anche distinto per avere nominato la prima donna vescovo, donna che aveva, tra le altre caratteristiche, una posizione sulle coppie gay più aperta dell’altro contendente maschio.

In questi giorni alcune chiese evangeliche federate e quindi supportate economicamente dalla Chiesa Finlandese (che è una chiesa) hanno diffuso uno spot in cui una ragazza confessa di essere stata bisessuale e di essere tornata, ora, sulla retta via, abbandonando il peccato. Il motto dello spot è: resisti.

Pur essendo in finlandese vi prego di notare l’impostazione del servizio: di solito sono interviste che vengono fatte ad una prostituta che ha lasciato la strada, ad un tossicodipendente che ha smesso, insomma a situazioni in cui si passa da uno stato di disagio di cui ci si può vergognare, ad uno stato di salvezza.

Io sono tra quelli che sostengono che le Chiese e le religioni, possano dire ciò che vogliono, soprattutto nelle democrazie mature, cioè in quei luoghi dove l’indignazione sociale ha un effetto su chi procura quell’indignazione e la politica dimostra una forte indipendenza dalle religioni.

Ebbene alla divulgazione di questo spot c’è stata la fuga in massa dalla Chiesa. Uno sbattezzo di massa.Pensate che l’appartenenza alla Chiesa Finlandese comporta una tassa dell’1% (da quando la Chiesa non è più di Stato e dipendente economicamente da esso) che il 78% dei finlandesi, paga volentieri. Lo paga finché non accadono queste cose e allora avvengono degli sbattezzi di massa.

L’ultimo, per una frase di un politico cristiano contro gli omosessuali (un Buttiglione in formato vichingo, per intenderci) pare che abbia comportato un danno di 7 milioni di euro alla Chiesa Finlandese. E proprio per questo rapporto di reciprocità ed appartenenza, l’arcivescovo Kari Makinen è stato costretto a scusarsi con i finlandesi, non solo con la comunità omosessuale locale e a dichiarare che d’ora in poi la Chiesa starà più attenta.

Ha detto di ““comprendere il dolore e la collera delle persone che sono state offese dalla campagna Resisti”. Come dire: davvero un altro pianeta se pensiamo che in Italia sopportiamo anche di sentire paragonare i pedofili agli omosessuali da parte di Bertone, camerlengo di Santa Romana Chiesa.

In Italia ben poco di questa indignazione potrebbe tradursi in fatti se non scegliendo di non versare l’otto per mille alla Chiesa. In realtà la Chiesa cattolica e lo Stato Italiano sono legati dai patti lateranensi, o Concordato, firmati da Mussolini prima e aggiornati da Craxi poi.

Il solo costo dei professori di religione, scelti dai vicari, senza concorso, e pagati dallo Stato, è di 800 milioni di euro. Senza contare l’erogazione alle scuole cattoliche. Lo sconto sull’ICI anche per edifici non adibiti al culto. Solo per citare pochi irrisori esempi. In sostanza, in Italia, è difficile anche indignarsi.