Commissione bioetica della Tavola valdese: “Meglio nessuna legge che una che sancisce la vita umana quale bene indisponibile”

NEV – Notizie evangeliche, 13 luglio

Luca Savarino, coordinatore della Commissione bioetica della Tavola valdese: “Quello uscito ieri dalla Camera dei deputati è un testo che restringe le libertà individuali. Meglio nessuna legge che una che sancisce la vita umana quale bene indisponibile”

“Non è una legge sulle direttive anticipate di fine vita, ma una legge contro l’eutanasia” è il commento a caldo di Luca Savarino, coordinatore della Commissione bioetica della Tavola valdese che raccoglie una dozzina di teologi, giuristi, medici, scienziati e ricercatori, al testo approvato ieri dalla Camera dei deputati. Sottolineandone il carattere ancora più ambiguo e restrittivo rispetto al testo originario del ddl Calabrò – già fortemente criticato dalla Commissione bioetica della Tavola valdese – Savarino ha affermato: “Invece di ampliare le libertà individuali, le restringe. L’unica preoccupazione sembra quella di limitare il raggio d’azione del singolo, la sua libera scelta.”

Nonostante la Commissione bioetica della Tavola valdese, in conformità con le posizioni espresse dal Sinodo dell’Unione delle Chiese metodiste e valdesi del 2007, negli ultimi anni abbia più volte sollecitato l’approvazione di una legge sulle direttive anticipate di fine vita da parte del Parlamento italiano, Savarino ha affermato: “Di fronte a questo testo è di gran lunga preferibile l’attuale vuoto legislativo, e nel caso, il ricorso al giudice. Non solo è una legge che viola il principio di laicità dello Stato, ma la riteniamo essere contraria allo spirito autentico del cristianesimo. Questo testo esprime l’arretratezza della nostra classe politica ancora una volta asservita a logiche di stampo confessionale. Noi crediamo che sulle questioni di fine vita bisogna fare appello alla scelta responsabile dell’individuo e non ad un’autorità ad esso esterna”.

Preoccupano in particolare i seguenti punti: “In primo luogo il fatto che la legge parli di eutanasia in ogni sua forma, anche di eutanasia passiva che è un concetto fortemente ambiguo, come d’altronde quello del trattamento sanitario ‘sproporzionato'”. Per Savarino è “grave la non vincolabilità delle direttive del paziente”, mentre è “inaccettabile che idratazione e alimentazione artificiale siano equiparate a misure di assistenza ordinaria che non possano essere sospese. A questo punto – conclude Savarino – è meglio nessuna legge che una che sancisce la vita umana come bene indisponibile”.

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Perchè la chiesa valdese di Milano continuerà a tenere aperto il suo sportello per il testamento biologico

Nonostante il testo di legge approvato alla Camera il 12 luglio, riteniamo la battaglia vada proseguita, come laici e come cristiani

“Gli orientamenti espressi dal soggetto nella sua dichiarazione anticipata di trattamento sono presi in considerazione dal medico curante che, sentito il fiduciario, annota nella cartella clinica le motivazioni per le quali ritiene di seguirle o meno”: l’art. 7 del testo licenziato dalla Camera il 12 luglio parla chiaro: noi possiamo esprimere la nostra volontà, ma il medico non è vincolato a seguirla.

Tutto ciò è in aperto contrasto con l’art. 32 della Costituzione (“Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”) e con l’art. 9 della Convenzione di Oviedo (“I desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell’intervento, non è in grado di esprimere la sua volontà saranno tenuti in considerazione.”).

Di fronte a uno Stato che ritiene che l’idratazione e l’alimentazione artificiale non possano essere oggetto della nostra dichiarazione anticipata di trattamento (art. 3) e che sancisce, all’art. 1, l’indisponibilità della vita, non ci resta che seguire il nostro dovere di cittadini e perorare la causa della nostra libertà di decidere sulla dignità della nostra vita e della sua fine.

Per questo i quasi 600 testamenti biologici già depositati presso gli archivi della Chiesa Valdese di Milano hanno valore, ora come al momento in cui ci sono stati affidati, così come per quelli che ci verranno consegnati in futuro. In quei documenti sono espresse le nostre indicazioni sui trattamenti sanitari che desideriamo o meno accettare in caso di incoscienza: trattamenti che – non dimentichiamolo – qualora fossimo coscienti, non potrebbero in nessun modo venirci imposti!

La scienza medica, ormai l’abbiamo capito tutti, rende la vita più lunga ma non sempre migliore. Se quindi non è più la “natura” a decidere, chi deve decidere della morte? Il paziente? il medico? la famiglia? la chiesa? lo Stato? La nostra risposta è che a decidere può essere solo il paziente, la persona.

Le nostre volontà firmate e depositate dunque hanno ancora valore, perché i confini della nostra dignità non li decide lo Stato e riteniamo che certamente dovranno essere prese in considerazione. Se non lo saranno vi saranno gli estremi per sollevare la clausola di inconstituzionalità della legge, qualora venisse confermata nel suo iter di ritorno in Senato.

La chiesa valdese sa da sempre che la vita è un dono che riceviamo da Dio insieme alla libertà e alla responsabilità di farne qualcosa di buono, di metterla al servizio del prossimo, di cercarne il senso insieme agli altri uomini e alle altre donne. Nessuno può frapporsi tra la nostra coscienza e Dio, nessuno può mediare, nessuno ci può togliere il bene prezioso della coscienza individuale e la libertà di decidere – e anche eventualmente di sbagliare.

Una legge come questa, che vorrebbe ridurre le persone a minori sotto tutela, è una legge che non rispetta la Costituzione e, ne siamo profondamente convinti come cristiani, nemmeno la libertà dei figli di Dio.

Ora più che mai, cari concittadini e concittadine, è importante che tutti esprimiamo la nostra volontà, liberamente: si tratta della nostra vita, della nostra biografia e solo noi, non lo Stato, non il medico, solo noi, per mezzo del fiduciario scelto, possiamo e dobbiamo intervenire.

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Dopo la pausa estiva, lo sportello gratuito per il REGISTRO DEI TESTAMENTI BIOLOGICI riaprirà domenica 25 settembre, dalle 9:30 alle 13:00 (con pausa per il culto domenicale dalle 10:45 alle 12:00).

Intervista su Repubblica Web TV sul nostro sportello: http://tv.repubblica.it/le-inchieste/al-testamento-biologico-ci-pensano-i-valdesi/68370?video=&pagefrom=1

Per tutte le informazioni andare al link http://www.milanovaldese.it/linea2/direttiveanticipate.php, o scrivere a media@milanovaldese.it

Per informazioni sull’otto per mille alle chiese valdesi e metodiste (nemmeno un euro al culto, 100% ad attività sociali, umanitarie e culturali): www.ottopermillevaldese.org