Avanza il nuovo partito di dio

Luca Kocci
il manifesto, 2o luglio

Quello di ieri in un albergo romano, promosso da alcune associazioni cattoliche, è stato l’ultimo di una serie di incontri, sia pubblici che privati, con un obiettivo preciso: ricostruire un soggetto politico centrista che si faccia interprete dei desiderata ecclesiastici e che nel futuro possa guidare o perlomeno orientare le scelte di un centro-destra post-berlusconiano.

A prendere la parola, ieri, è stato il Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro – di cui fanno parte, fra gli altri, Compagnia delle Opere (il braccio economico di Comunione e Liberazione), Cisl, Acli, le cooperative bianche di Confcooperative, Movimento cristiano lavoratori, Coldiretti -, ma i veri registi di tutta l’operazione sono le gerarchie ecclesiastiche: la Conferenza episcopale italiana e soprattutto la segreteria di Stato vaticana del cardinale Tarcisio Bertone, in queste settimane attivo su molti fronti, a partire dal tentativo di salvataggio del San Raffaele di don Verzè.

Aderiamo «con convinzione e determinazione all’appello del papa e dei vescovi per un impegno dei cattolici» in politica, hanno detto le associazioni che hanno presentato il loro Manifesto per la buona politica e il bene comune – che godrebbe anche del favore di Tremonti – in cui sono espressi i punti fondamentali di un programma in linea con le direttive ecclesiastiche, che si richiama esplicitamente alla dottrina sociale della Chiesa e alle encicliche papali: difesa della persona «nella nascita, nella salute e nella malattia», ovvero i cosiddetti valori non negoziabili cari alle gerarchie; sostegno economico alle famiglie; miglioramento del sistema di istruzione «valorizzando la pluralità delle offerte formative», ovvero scuola privata; sussidiarietà «per un welfare moderno», fatto di meno intervento statale e più mercato. Tutti temi che verranno approfonditi durante il tradizionale meeting agostano di Cl, in attesa dei prossimi appuntamenti autunnali del Forum.

A scendere in campo, nei giorni precedenti, era stato il segretario di Stato vaticano Bertone, da sempre interventista nelle vicende politiche italiane, suscitando persino l’irritazione della Cei, spesso scavalcata da quando il cardinal Ruini ha lasciato la presidenza.

Bertone non ha agito in prima persona ma ha incaricato un suo fedelissimo, monsignor Mario Toso, segretario del Pontificio consiglio Giustizia e Pace, che ha animato una serie di incontri, riservati e no, a cui hanno partecipato, con l’eccezione dell’area cattolico-democratica di Rosi Bindi e dei Cristiano sociali, politici centristi di entrambi gli schieramenti (Buttiglione, Fioroni, Binetti, Cesa, Pisanu, Pezzotta, Bobba, Sarubbi) e rappresentanti dell’associazionismo cattolico (Acli, Azione Cattolica, Rinnovamento dello Spirito, Cisl, Compagnia delle Opere, Confcooperative, Movimento dei Focolari) e ha incoraggiato esplicitamente la rinascita di un partito cattolico: è finito il tempo della Dc ma anche quello della diaspora – ha detto monsignor Toso durante un incontro lo scorso 14 luglio nella sede di Confcooperative -, bisogna «elaborare nuovi codici e programmi di partito», che trasformino in «progettualità politica il Compendio della dottrina sociale cattolica», perché non basta più la sola «unione morale degli intenti», ma è necessaria una vera e propria unità partitica, capace di superare i «partiti personali».

Insomma rifondare il centro e il centro-destra, senza Berlusconi, traduce l’agenzia cattolico-progressista Adista. Inoltre, aggiunge Toso, «c’è bisogno di una nuova generazione di politici cattolici», ma anche «di una paternità o maternità» da parte della Chiesa, ovvero di preti e religiosi «che sappiano accompagnare i politici».

Sebbene schiacciata da Bertone, pure la Cei è in movimento, in una sorta di competizione fra strutture ecclesiastiche. Subito dopo la sconfitta alle amministrative del centro-destra, il segretario generale, monsignor Crociata, ha tenuto la relazione di apertura al convegno «Cattolici e cattolici a confronto». Presente tutto l’arco parlamentare cattolico – da Buttiglione a Pisanu, da Binetti a Fioroni – ad interrogarsi sulla domanda fondamentale: «Unità sui valori o partito unico?».

I tempi non saranno brevi. Ma, come hanno sintetizzato in perfetto ecclesialese l’opusdeista Paola Binetti e il ciellino Buttiglione a margine di uno di questi incontri, “c’è prima la semina, poi la crescita, infine arriverà la raccolta”.