A Firenze la Chiesa e la Caritas discriminano e perseguitano il Popolo Rom

Firenze 29 luglio 2011

Lettera aperta:

alla Conferenze Episcopale Italiana (CEI)
S. Em. Card. Angelo Bagnasco

al Segretario Generale
S. E. Mons. Mariano Crociata

al Papa Benedetto XVI

e p.c.
alla Chiesa Fiorentina
alla Caritas Diocesana di Firenze

Questa lettera nasce nell’intento di farvi conoscere e denunciare quanto sta accadendo a Firenze in relazione al comportamento ed iniziative della Caritas locale che si sta rendendo protagonista di politiche sociali discriminanti ed di abusi istituzionali ai danni della Comunità Rom.

Stasera una giovane donna, cittadina Rumena, con problemi di salute verrà messa in strada e sfrattata dalla Caritas dalla struttura del San Paolino di Firenzeinsieme ai suoi piccoli figli.

Negli ultimi 5 anni la Caritas di Firenze ha ricevuto almeno 16 milioni di euro dalla Regione Toscana, dal Comune di Firenze, dal Comune di Sesto e dalla Società della Salute per affrontare il gravissimo stato di emarginazione nel quale vive la comunità Rom locale.

Mentre il Papa Benedetto XVI riceveva la Nazione Rom all’interno del Vaticano, nella Chiesa di San Pietro lo scorso 11 giugno il Campo Rom di Quaracchi veniva raso al suolo. Erano passati pochi giorni da quando le famiglie Rom chiedevano in una pacifica manifestazione davanti al Comune di Sesto un miracolo al beato pontefice Karol Wojtyla ed al Martire Rom Ceferino Malla: una casa, lavoro, scuola e soprattutto inclusione sociale.

La Regione Toscana aveva da due mesi (26 aprile) approvato l’ultimo finanziamento di 400.000 euro con la delibera 279 destinato nella sua totalità a politiche di integrazione per questa comunità. I fondi vennero trasferiti al Comune di Firenze e di Sesto che a loro volta assegnarono questi fondi alla Caritas. Il “progetto elaborato” da questa con i Comuni fu direttamente ed esplicitamente rivolto al rimpatrio delle famiglie cambiandone la destinazione d’uso.

Nonostante la ferma opposizione delle famiglie che non volevano essere rimpatriate il 16 giugno il Campo di Quaracchi venne raso al suolo ed ad alcune famiglie assegnati dei soldi per tornare in Romania. Chi è rimasto ha continuato ad essere sgombrato da ogni giardino o ponte sotto il quale cercasse riparo e rifugio.
Le tende acquistate sequestrate come le coperte ed i pochi averi.

Già due anni prima la Regione Toscana deliberò, il 3 agosto 2009 uno schema di protocollo n. 709 per favorire le famiglie presenti nel territorio Sestese all’interno di un Ospedale occupato: il Luzzi.

Lo schema doveva servire a favorire l’inclusione sociale, l’autonomia alloggiativa, la scolarizzazione dei bambini, l’autonomia economica delle famiglie. In realtà questo schema rimase solo sulla carta dei progetti. Nella realtà molte famiglie furono illuse ed ingannate. Venne promesso che se accettavano di rientrare in Romania sarebbero state seguite ed aiutate in loco. Create delle imprese lavorative. La Caritas avrebbe seguito questo percorso insieme alla Fondazione Michelucci.

Le famiglie rientrarono nel loro poveri paesi e furono abbandonate a se stesse, tanto da costringerle ad una nuova migrazione in Italia.
In Romania le famiglie Rom vivono in condizioni di povertà assoluta, sono discriminate, vengono costruiti muri nelle città per separarle dal resto della popolazione, i prezzi per il mangiare fatti pagare di più che agli altri cittadini. I bambini non ricevono le cure necessarie negli ospedali.

Ultimamente un piccolo bambino di nove mesi, Daniel, proveniente da Cluj è stato salvato da sicura morte grazie al lavoro ed all’accoglienza predisposta dal Comune di Roma, dal Responsabile della Croce Rossa per l’accoglienza dei Rom Marco Squicciarini e dai volontari che ne hanno permesso il viaggio come Roberto Malini di Every One, Alina Silvas mediatrice rumena ed altri. Daniel sta ricevendo cure adeguate al Bambin Gesù di Roma. A Firenze questa possibilità non sarebbe stata realizzabile. Daniel sarebbe morto.

A Firenze lo stesso schema di esclusione è stato riproposto dopo due anni nel giugno del 2011. La Caritas percepisce finanziamenti pubblici. Ne cambia la natura.

Costringe le famiglie alla deportazione, aiutata in questo dalla Polizia locale, dai Sindaci e dalle Amministrazioni per poi abbandonare le famiglie ad un destino di povertà e privazione. Non c’è nessun progetto. Solo allontanare i Rom da Firenze. Le porte delle strutture e delle Case della Chiesa rimangono chiuse per i Rom.
Solo Don Daniele Bani di Sesto ha accolto una piccola famiglia nella sua Chiesa.

Ci siamo rivolti a Pax Christi. Una delle strutture di proprietà della Chiesa, la Casa della Pace è utilizzata dai volontari per fare delle cene. Ci sono decine di camere vuote e libere. Anche loro ci hanno chiuso la porta in faccia perché raccontiamo la verità sulla Caritas di Firenze. A Firenze oltre a morire di stenti e privazioni non si può neanche denunciare la verità sulla Chiesa e sulla Caritas.

Per anni decine di cittadini hanno denunciato per anni gli abusi e le violenze sessuali di cui un prete si è reso responsabile: Don Cantini. Questi cittadini per anni non hanno ricevuto nessun aiuto ed ascolto dalla Chiesa. La situazione fiorentina è peggiore di quando Don Lorenzo Milani venne cacciato perché aiutava i poveri insegnando l’educazione ed il rispetto per la dignità umana.

A Firenze ho personalmente subito umiliazioni, persecuzioni, vessazioni, minacce (anche dalle autorità) perché cerco di difendere gli ultimi della terra, i poveri, gli immigrati,
gli stranieri, i Rom.

Questo comportamento vergognoso è contrario ai principi stessi su cui si fonda ogni religione monoteista. Abramo diceva di amare lo straniero ed apriva la sua tenda
perché potessero essere accolti. Nello straniero vive la verità, l’essenza umana. Abramo, Mosè, Gesù Cristo amavano gli stranieri.

Perché la Chiesa Fiorentina caccia gli stranieri?

In questi giorni la Caritas di Salerno organizza un corso di formazione per mediatori interculturali Rom in aperta collaborazione con il Consiglio d’Europa.

Preti della Caritas di Ostia scrivono al Sindaco Alemanno per richiedere di sospendere sgomberi e persecuzioni. I Vescovi di Milano e Torino entrano nei campi, elevano la loro voce in aiuto dei poveri e degli ultimi. Si oppongono a chi incita all’odio razziale. Lo stesso Pontefice accoglie i Rom nella sua Chiesa e nella sua casa.

La Caritas Romana offre una struttura alle famiglie Rom che si erano recate a pregare nella Basilica di San Paolo. Perché la Caritas di Firenze e la Chiesa Fiorentina non accoglie i Rom? Perché cacciano i poveri? Perché si rendono protagonisti delle deportazioni?

Due settimane fa, ad altre 30 cittadini Rom, vengono assegnati, negli uffici della Caritas 150 euro a testa. Non gli viene consegnata nessuna ricevuta.

Ai giornalisti che indagano sulla vicenda il direttore della Caritas Alessandro Martini minaccia denunce e querele se riportano la notizia sui quotidiani.

Perché questo comportamento? Perché negare la verità? Perché i finanziamenti non vengono spesi per progetti di inclusione che mettano l’educazione al centro della progettazione?

Perché da un lato si deporta e dall’altro si fanno le elemosina?
Perché le famiglie non vengono aiutate a trovare una strada ed un percorso di autonomia? Sembra che mantenere le famiglie nell’indigenza e nella povertà sia un affare per la Caritas di Firenze.

Ci siamo rivolti alla Magistratura ed alla Procura di Firenze per denunciare questi illeciti nella speranza di ripristinare percorsi di legalità. Anche oggi un nostro Avvocato volontario (Riccardo Piazza) in modo completamente gratuito e senza aver percepito un solo euro ha depositato una denuncia sulla truffa subita da una di queste famiglie.

Se la nostra richiesta alla Procura di Firenze è quella di accertare gli abusi e le violazioni di legge la nostra richiesta alla Conferenza Episcopale Italiana ed al Papa
è di ordine morale e teologico.

Di fronte al Nazismo ed al Fascismo che stanno cercando nuovamente di annientare l’essenza umana, di fronte agli attentati ed alle stragi che subiscono i giovani, gli immigrati ed i Rom non si può rimanere in silenzio.

In Italia le svastiche razziste rivendicano la morte per rogo di quattro bambini Rom a Roma. I figli di Elena Moldovan continuano ad essere bruciati ogni giorno da chi esclude, dai razzisti, da chi perseguita e caccia il popolo più pacifico della terra: il Popolo Rom.

Chiediamo al Papa Benedetto XVI di candidare il Popolo Rom al Premio Nobel per la Pace in quanto unico popolo del mondo che da secoli abita in Europa senza armi, eserciti e soprattutto senza fare mai la guerra a nessuno. Il Popolo Rom è un popolo di Pace.

Chiediamo un vostro intervento diretto sulla Curia Fiorentina affinché anche questa Chiesa sappia ritrovare le origini ed aprire le porte delle proprie proprietà agli stranieri, ai Rom come fece Abramo ed i suoi successori.

Chiediamo di mettere al centro delle politiche sociali il Rispetto per la Dignità Umana, per i bambini, le donne, gli anziani, i malati, gli uomini che si trovano in uno stato di completo abbandono ed emarginazione. A Firenze sono decine le famiglie costrette a nascondersi sotto i ponti, le aiuole dei giardini, in campi di fortuna.

Chiediamo di avviare Progetti di Inclusione Sociale in cui l’Educazione e la creazione di percorsi di completa autonomia siano la chiave per affrontare la povertà.

Con il lavoro, ricostruendo il paese nella morale e nell’etica prima ancora che nelle case e nelle strutture.

I Rom possono rappresentare un fattore di ricchezza per tutta l’Italia. La Comunità Europea riconosce questo problema ed è disposta ad aiutarci anche con cospicui finanziamenti.

Si deve però smettere di usare questi finanziamenti in modo illecito, per arricchire questo o quel funzionario. Si devono usare i finanziamenti in modo corretto ed onesto.

Rimettiamo la Cultura Umana al centro del mondo. L’essenza degli esseri umani è difendere ed affermare la vita. I Rom sono da sempre portatori di cultura, di musica, di teatro, di arte, di valori umani come il non abbandonare nessuno e proteggere tutti dalle persecuzioni.

I Rom hanno salvate molte vite umane dal Nazismo e dal Fascismo.
I Rom sono stati massacrati nei campi di concentramento, annientati nelle camere a Gas. Nessun Tribunale Internazionale ha mai riconosciuto l’Olocausto Rom, il Porrajmos.

Iniziamo a processare le nostre coscienze perché ognuno di noi è responsabile. Apriamo le nostre case, i nostri cuori e le nostre menti alla vita umana. Nessun essere vivente può esserci estraneo, amiamo lo straniero, amiamo la vita umana. Siamo tutti Rom.

In attesa di un vostro gradito riscontro con sollecitudine. Cordiali Saluti

Marcello Zuinisi
Educatore Professionale
http://nazionerom.blogspot.com
operanomadi.toscana@hotmail.it