Notizie dal Chicco di Senape – Torino

Care amiche e cari amici,
il “chiccodisenape” torna nelle vostre caselline di posta elettronica con due nuove importanti iniziative:

1) l’organizzazione di un convegno sulla “Camminare insieme”, la lettera pastorale del cardinale Pellegrino, che quest’anno compie quaranta anni anche se continua a essere profetica e attuale. Ne parleremo insieme a Giovanni Ferretti, Marta Margotti e Ugo Perone il 26 novembre nella sala conferenze di Santa Rita (via Vernazza 20 – Torino)dalle 15 alle 18. La nostra idea e’ di comprendere quanto essa possa ancora ispirarci per la nostra missione e il nostro impegno per il Regno, nei giorni di oggi, con le nuove sfide e difficolta’ che portano con se’.
Trovate sul nostro sito il volantino che vi chiediamo di diffondere tra le vostre conoscenze con anche la versione stampabile, se voleste farvi promotori di un volantinaggio cartaceo tra amici e parenti. Sul sito si trova anche una copia della “Camminare insieme”, per rinfrescarla nella mente o per leggerla per la prima volta.

2) La ripresa del percorso di riflessione sull’eucarestia: abbiamo pensato di darci ancora qualche mese di tempo per riflettere insieme, visto che molti di noi erano gia’ impegnati in altri percorsi di confronto negli scorsi mesi.
Alla scheda lunga che abbiamo mandato nei mesi scorsi (e che trovate sul sito) aggiungiamo ora la scheda in allegato, strutturata in alcuni punti cruciali e intorno ad alcune domande. Magari questo strumento puo’ essere utile alla riflessione di qualche gruppo. Vi chiediamo di segnalare il vostro interesse a partecipare scrivendoci a chiccodisenape@gmail.com e di inviarci il materiale entro la meta’ di marzo.

Vi aspettiamo numerosi il 26!

Un carissimo saluto,
gli amici e le amiche di “chiccodisenape”

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“Chiccodisenape” è un progetto ecclesiale nato nel 2007. Nei nostri tre anni di attività abbiamo proposto due percorsi di riflessione tematica che hanno coinvolto 16 gruppi di diversa provenienza e missione ecclesiale, arrivati a due convegni (nel 2008 e nel 2010) che hanno coinvolto altri amici e amiche ad alcune questioni ritenute vitali per l’annuncio del Vangelo. A gennaio 2011 abbiamo proposto un terzo percorso di riflessione, con il quale abbiamo iniziato a occuparci del tema dell’Eucarestia, cuore della nostra esperienza ecclesiale.
Oggi, per fare il punto della situazione, proponiamo questa scheda di lavoro che ci permetterà di lavorare insieme.

È tempo dell’essenziale

Per la maggior parte delle persone, soffermarsi a riflettere sull’eucarestia è superfluo: è un aspetto che, pur considerato fondamentale per la propria di vita di cristiani, è talmente abituale da non doversi soffermare.
Questo cambia quando ci si trova a vivere una situazione per cui la comunione eucaristica non è più scontata: essere divorziati e risposati, amare una persona dello stesso sesso, convivere con un peccato che si ritiene troppo grande per essere perdonato. Questo cambia quando ci si trova a non poterla più celebrare insieme agli altri a causa di una malattia, della vecchiaia, di un lavoro alla domenica.

Partiamo dalla pratica: l’eucaristia è un rito, anche se non è solo un rito. Ciò che definisce il nostro rapporto con un rito, è innanzitutto la pratica, in connessione variabile – da stretta ad allentata o inesistente – alla sua teologia. Quale è la pratica dell’Eucarestia che viviamo? (frequenza, motivazioni, partecipazione…) Quali sono i momenti più coinvolgenti? Quali sono i momenti più difficili o noiosi? Perché? Che cosa attendi dalla celebrazione e non trovi mai o quasi mai?

Quando qualcuno osa una riflessione sull’eucarestia, sembrano emergere due posizioni dicotomiche: la necessità di sottolinearne l’aspetto conviviale di pasto condiviso e la radicalizzazione dell’aspetto sacramentale e simbolico.
Come trovare una dinamica feconda tra queste due componenti, che riescano a mettere al centro la relazione con Gesù dell’insieme dei credenti, ripercorrendo la sua morte e la sua resurrezione e attendendo la sua venuta escatologica?
Qual è per te il significato primo e essenziale dell’Eucaristia? Ti ritrovi in queste posizioni oppure hai un’idea ulteriore?

Ha ancora senso parlare di “sacrificio eucaristico” se per la maggior parte delle persone questa terminologia è sconosciuta o, quantomeno, ambigua? Come riscoprire l’esperienza di partecipazione all’esperienza di Gesù in croce? Come affermare il proposito di rinunciare al peccato e di vivere appieno la sequela di Gesù? Che rapporto c’è tra l’Eucaristia e il resto della vita? E tra l’Eucaristia e la tua vita di fede?

A differenza di altri comportamenti rituali è una pratica che non è solo personale, ma include anche altri (celebrante, comunità). Qual è il vissuto dell’eucarestia nelle nostre comunità? Che legame c’è tra la partecipazione all’eucarestia e la corresponsabilità nella vita della chiesa? Può l’eucarestia essere fonte di una chiesa sinodale e comunitaria?