Il biotestamento? Meglio ai Valdesi

Luciana Grosso
L’Espresso, 01.12.2011

Una persona su due di quelle che hanno scelto di depositare le proprie volontà nei registri istituiti dalla chiesa protestante è di religione cattolica. Con un picco di adesioni a Udine. Forse non a caso, la città di Eluana Englaro

Quasi 600, solo a Milano. Poco meno di duemila in tutta Italia, sparsi per una dozzina di centri di raccolta: ecco quanti, dal 2009 a oggi, hanno scelto depositare il proprio testamento biologico presso uno dei registri della Chiesa Valdese. I registri valdesi, presenti Torino, Trieste, Udine, Napoli, Roma, Padova, Palermo, Lucca, Venezia e Campobasso si affiancano ai 61 registri comunali sparsi per l’Italia, e in molti casi, come quello di Milano dove un registro comunale ancora non c’è, li sostituiscono.

“La città in cui il dato di raccolta è più interessante è Udine: benché sia una piccola città sono già in 400 ad aver depositato il loro testamento- dice Simona Menghini, che tiene le fila dei vari centro valdesi di raccolta sparsi per il Paese- non è un caso, dal momento che lì è morta Eluana Englaro”. (Dallo scorso 7 novembre, in città è attivo anche un registro comunale).

A depositare il testamento biologico presso i registri dei valdesi, in più della metà dei casi, sono cattolici. “Non si rivolgono a noi solo i battezzati che poi si sono allontanati dalla dottrina della Chiesa, ma anche gli osservanti: non di rado alla voce disposizioni dopo la morte, capita venga richiesto un funerale cattolico o di poter ricevere, al momento giusto, l’estrema unzione”: lo spiega l’avvocato Sergio Gentile che, insieme alla biologa Monica Fabbri e al Pastore Giuseppe Platone, riceve i testamenti biologici nel salone della biblioteca Claudiana di Milano.

“In Italia esiste un vuoto legislativo su questo tema – continua -. Purtroppo nessuno di questi testamenti ha valore giuridico o può imporre qualcosa al personale medico che si opponga; però possono essere usati nel caso in cui si apra un iter giuridico. Nel caso di Eluana Englaro, per esempio, fu complicato ricostruire la volontà della ragazza perché non c’era niente di scritto e fu necessario basarsi su prove testimoniali”.

Il modo in cui si può chiedere di non essere più curati, presso i valdesi, è semplice: basta compilare un modulo prestampato con le disposizioni da dare nel caso in cui non si sia in grado di decidere per se stessi e indicare un tutore; poi con cadenza mensile i centri di raccolta si aprono e prendono in consegna il testamento: “Compilare il modulo è meno semplice di quello che sembra, perché l’impatto emotivo con una decisione del genere è pesante- dice la biologa Monica Fabbri – inoltre, inevitabilmete, la nostra decisione ricade anche sul tutore che deve essere ben consapevole del suo ruolo. Tendiamo a sconsigliare di scegliere un genitore, il coniuge o un parente stretto: potrebbero non avere la lucidità necessaria”.

Testamento biologico non vuol dire eutanasia: “Sono due cose diverse – continua la biologa -. Facendo testamento non si chiede di essere soppressi, ma che non si continuino cure che non possono portare a nessun tipo di miglioramento reale: per esempio un malato terminale di cancro può chiedere, nel caso in cui gli venga un infarto, che non sia fatto nulla per rianimarlo”.

La Chiesa Cattolica come è noto ha posizioni radicalmente diverse e, pur rifiutando l’accanimento, ascrive la sospensione delle cure o dell’alimentazione e idratazione forzata tra i suoi valori non negoziabili.

“Noi non abbiamo valori non negoziabili – dice il Pastore della Chiesa Valdese Milanese Giuseppe Platone – Siamo convinti che niente è sacro, neppure la vita, solo Dio. E crediamo anche che la vita non sia solo biologia, ma anche biografia e che sia un dono del Signore e che come tutti i doni possa essere restituito se diventa lesivo, umiliante, doloroso. Dio è buono e misericordioso, non vuole che soffriamo inutilmente. Non è laicismo, ma fede”.

Dunque, se si verificano condizioni in cui vivere è insopportabile, si può decidere di essere restituiti al mittente. “Oggi giorno la scienza può farci andare avanti all’infinito. E invece a un certo punto occorre dire basta: non è questione di uccidere, ma di lasciare andare”.

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Città dove è possibile compilare e depositare il proprio Testamento Biologico:
– Pinerolo  – Torino  – Cuneo  – Milano  – Padova  – Trieste  –   Lucca   – Roma  – Napoli  – Palermo