Le coppie gay? Come quelle etero. L’arcivescovo di Berlino si “converte”

Ludovica Eugenio
Adista n. 21/2012

La relazione che unisce una coppia omosessuale dovrebbe essere trattata nello stesso modo di quella che lega una coppia eterosessuale. L’affermazione non sarebbe particolarmente dirompente se non fosse che, a pronunciarla, è stato l’arcivescovo di Berlino, card. Rainer Maria Woelki, nel corso del Katholikentag, la grande manifestazione annuale dei cattolici tedeschi, svoltasi a Mannheim (16-20/5) con la partecipazione di 80mila persone.

E non sarebbe particolarmente dirompente se non fosse che, quando Woelki venne nominato vescovo, nel luglio del 2010, succedendo al defunto card. Georg Sterzinski, si ebbe una levata di scudi proprio da parte degli omosessuali, credenti e non, che gli rimproveravano posizioni omofobe (v. Adista n. 57/12). Woelki, infatti, in un’intervista al Der Spiegel, aveva definito l’omosessualità una violazione «dell’ordine della creazione», facendo temere che il dialogo tra mondo gay e Chiesa cattolica fosse definitivamente compromesso, un timore che era stato espresso dal presidente del gruppo di lavoro «Gay e lesbiche» dell’Spd Ansgar Dittmar.

Qualche giorno dopo, tuttavia, Woelki aveva già cercato di correggere il tiro in una conferenza stampa gremitissima, in cui aveva detto di nutrire «rispetto e stima per tutti, a prescindere dal retaggio, dal colore della pelle e dalla natura individuale», essendo «aperto a tutti senza riserve», e affermando che avrebbe incontrato gli attivisti gay.

«Quando due persone omosessuali si assumono la responsabilità l’una dell’altra, – ha detto ora, a Mannheim, il cardinale, secondo quanto si legge sul quotidiano Tagespiel (18/5), davanti a un pubblico che non credeva alle proprie orecchie – se hanno un rapporto fedele e a lungo termine, bisogna considerare questa relazione nello stesso modo delle relazioni eterosessuali». È vero, ha affermato, che la Chiesa considera il rapporto tra uomo e donna come il fondamento della creazione, ma è tempo, ha aggiunto, di fare ulteriori riflessioni sul modo in cui la Chiesa considera le relazioni omosessuali.

L’appello di Woelki si aggiunge a quello di altri vescovi che, in passato, si sono espressi a favore di un ripensamento delle relazioni omosessuali. Tra questi, l’arcivescovo di Londra mons. Vincent Nichols che in dicembre ha difeso il progetto di una partnership civile per le coppie gay e lesbiche, il gesuita p. Frank Brennan e il vescovo di Ragusa mons. Paolo Urso (v. Adista Notizie n. 2/12).