Antiriciclaggio,Moneyval: “Bene norme Vaticano ma deve essere rafforzata la sorveglianza”

www.repubblica.it, 18 luglio 2012

Nel primo rapporto che riguarda la Santa Sede, giudizio ‘largamente conforme’ oltre che per il contrasto al riciclaggio, anche per le misure di confisca e il trattamento penale del finanziamento del terrorismo. Raccomandato un supervisore indipendente per lo Ior

Voto positivo, per il Vaticano, da Moneyval – la divisione del Consiglio d’Europa che valuta i sistemi antiriciclaggio – in nove delle 16 raccomandazioni centrali del Gafi, Gruppo d’azione finanziaria contro il riciclaggio. Lo si legge primo rapporto Moneyval con cui viene valutato il sistema antiriciclaggio di Santa Sede. L’assemblea plenaria di Moneyval a Strasburgo si è tenuta ai primi di luglio e in quell’occasione il rapporto è stato approvato dagli Stati membri. La Santa Sede aveva un mese per far pervenire le proprie osservazioni prima della pubblicazione definitiva del testo.

Promossi e bocciati. Il Vaticano ottiene un giudizio “largamente conforme” in punti come il contrasto al riciclaggio di denaro, le misure di confisca, le leggi sulla riservatezza, la documentazione, l’assistenza legale reciproca, il trattamento penale del finanziamento del terrorismo, la cooperazione internazionale e altri. Giudizio “conforme” per le convenzioni. I giudizi di “non conformità” o “parziale conformità” riguardano invece la customer due diligence, la segnalazione delle operazioni sospette, la regolazione, supervisione e monitoraggio, le altre forme di cooperazione, l’implementazione degli strumenti Onu, il congelamento e la confisca degli asset terroristici.

Conformità al 49%. Delle 45 raccomandazioni del Gafi reputate applicabili nel caso specifico, “la Santa Sede è stata giudicata non conforme o parzialmente conforme a 23 (51%) e conforme o largamente conforme alle rimanenti 22 (49%)”, si legge nel comunicato stampa.

Supervisore indipendente per lo Ior. “È fortemente raccomandato che l’Istituto per le Opere di Religione sia sottoposto nel prossimo futuro alla vigilanza prudenziale di un supervisore indipendente”, sostiene il Consiglio d’Europa nel comunicato stampa che accompagna il rapporto Moneyval.

Più vigilanza. Il rapporto del Consiglio d’Europa, inoltre, “invita la Santa Sede a rafforzare il proprio regime di vigilanza”. “La Santa Sede ha percorso una lunga strada in un periodo di tempo assai breve”, sottolinea il Consiglio d’Europa rilevando che “molti degli elementi costitutivi” del nuovo sistema contro il riciclaggio di capitali e contro il finanziamento del terrorismo (Aml/Cft) “sono ora formalmente in vigore”. “Vi sono tuttavia – viene spiegato – alcune importanti questioni che devono essere affrontate per poter provare pienamente l’effettività del sistema”. Tra queste, “la base legislativa per la vigilanza deve essere ulteriormente rafforzata”. I valutatori hanno ritenuto “che ci fosse una mancanza di chiarezza circa il ruolo, le responsabilità, l’autorità, i poteri e l’indipendenza dell’Autorità di Informazione Finanziaria (Aif), nella sua veste di supervisore Aml/Cft”. “Non ha avuto luogo – viene sottolineato – alcuna ispezione in loco nè tantomeno alcuna prova a campione dei file client”.

Aif, capacità incerte. Poche segnalazioni e capacità incerte. Secondo il rapporto, “il numero di segnalazioni ricevuto, pur tenendo in considerazione le modeste dimensioni del settore finanziario in questione, è risultato modesto” per quanto riguarda l’attività dell’ Aif, l’Autorità vaticana di informazione finanziaria competente per la ricezione e l’analisi delle segnalazioni di operazioni sospette. Ai valutatori europei la “abilità” dell’Aif “nel reperire informazioni addizionali da tutti gli enti soggetti a obblighi di segnalazione è apparsa incerta”. Tenendo poi conto che “46 organizzazioni senza scopo di lucro operano all’interno della Santa Sede-Stato della Città del Vaticano”, secondo gli esperti di Moneyval “le responsabilità dell’Aif dovrebbero essere estese al monitoraggio di questo settore con un approccio basato sul rischio e con il necessario accesso ai rilevanti documenti e bilanci d’esercizio”.

Antiriciclaggio, impegno morale. ”Per la Santa Sede, questo percorso rappresenta, anzitutto, un impegno morale e non strettamente tecnico”, ha commentato mons. Ettore Balestrero, sottosegretario vaticano per i Rapporti con gli Stati e capodelegazione alla plenaria del comitato Moneyval, descrivendo l’impegno delle autorità vaticane nell’adozione delle misure contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo. Ricordando, in un briefing con i giornalisti, le parole di Benedetto XVI nel Motu Proprio del 30 dicembre 2010, Balestrero ha sottolineato che le norme antiriciclaggio di cui si sta sempre più dotando la comunità internazionale, in un sforzo che la Santa Sede vuole ”condividere” adottando e ”facendo proprie” tali regole, sono utili a quest’ultima anche nello ”svolgimento della propria missione”. Rispetto all’Aif, “i valutatori hanno espresso scetticismo sul suo ‘concreto funzionamento’: siamo grati per questa osservazione, che accogliamo seriamente”, ha affermato ancora mons. Balestrero.