Auguri ai Musulmani per l’inizio del Ramadan 1433

Undicesima Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico del 27 ottobre 2012
Auguri ai Musulmani per l’inizio del Ramadan 1433

Comitato Organizzatore della Decima Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico www.ildialogo.org, 19 luglio 2012

Cari fratelli e sorelle,

in occasione dell’inizio del Ramadan 1433 vi porgiamo i nostri auguri più sinceri e fraterni e niente affatto rituali.

Ci auguriamo che anche quest’anno il periodo di Ramadan possa essere per voi e per tutti i credenti delle altre fedi, in particolare per i cristiani, un momento fecondo di sviluppo della reciproca conoscenza e del reciproco ascolto e rafforzamento dell’amicizia e della stima reciproca, condizioni indispensabili per sviluppare, nell’ambito del rispetto dei principi sanciti nella nostra Costituzione, quella civile convivenza che porta concretamente alla pace.

Ed è proprio la PACE ad essere oggi grandemente in pericolo con il delinearsi di nuovi e tremendi scenari di guerra mondiale a partire dal vicino oriente. Ed è proprio la PACE, come abbiamo imparato in questi undici anni di proficuo e profondo rapporto di amicizia e stima reciproca, ad essere l’aspirazione profonda del musulmano impegnato sulla via di Dio. Ed è proprio la PACE uno dei cardini fondamentali della nostra Costituzione repubblicana che all’art. 11 esprime il ripudio per la guerra e le sue mostruosità.

Ed è anche per questo che per la undicesima edizione della giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico del prossimo 27 ottobre 2012, abbiamo proposto come tema dell’incontro tra comunità cristiane e musulmane quello di “Islam, cristianesimo, Costituzione: cristiani e musulmani a confronto con la laicità dello Stato”.

Auguriamo che la gioia che caratterizza il Ramadan possa contagiare positivamente tutta la società italiana e mondiale nel suo complesso, affinché prevalgano la riscoperta del bene comune, l’amore per la vita ed il rifiuto di ogni violenza, rifiutando l’idea di poter essere padroni di Dio, perché – così abbiamo concluso anche quest’anno il nostro appello – il dialogo è lo sforzo sulla via di Dio che ci compete e ci onora.

Ramadan karim! Con un fraterno saluto di shalom, salaam, pace

Per aderire alla Undicesima giornata Ecumenica del dialogo cristiano-islamico e per tutte le informazioni: www.ildialogo.org/cristianoislamico
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INIZIA IL RAMADAN

Rosario Amico Roxas

Il mondo musulmano celebra il Ramadan, uno dei pilastri dell’Islam. Ogni anno la data di inizio del Ramadan retrocede di 13 giorni, per cui in 33 anni percorre a ritroso l’intero arco dell’anno.
In questi anni l’evento si verifica in un periodo difficile per sopportare il totale digiuno dall’alba al tramonto; il caldo non favorisce il totale digiuno, anche nel bere, ma è un sacrificio che i musulmanoi compiono con doverosa devozione. Per questo, come ogni anno, formulo ai fratelli musulmani l’augurio per questo loro particolare mese.

Ma cosa significa il Ramadan ?

Tutta la religione islamica è intrisa di spiritualità, quella spiritualità che ha differenziato l’uomo da tutti gli altri esseri viventi; dalla spiritualità la più logica delle derivazioni non poteva che essere la religiosità. Ma se vogliamo concretizzare l’ipotesi di un dialogo interreligioso, non possiamo evitare di notare che le religioni dividono i popoli fino alla ostilità, mentre, se iniziamo il medesimo discorso sulla base della spiritualità ecco che i popoli si ritrovano uniti.

Si tratta della “religiosità” che cede alla politica, ai nazionalismi, agli individualismi e alla negazione del relativismo, mentre la spiritualità si rivolge alla Fede.

Il Ramadan è il mese del digiuno, dell’astinenza, della riflessioni e della comunione con i fratelli più poveri e più bisognosi.

Il Ramadan è una dei cinque pilastri dell’Islam insieme alla dichiarazione di fede nell’unico Dio, alla preghiera, all’elemosina e al pellegrinaggio alla Mecca; come gli altri pilastri si basa sul concetto spirituale di “purificazione”:

– la professione di fede purifica l’uomo e lo fa diventare musulmano, ben accetto a Dio;
– la preghiera purifica la quotidianità, sospendendo per pochi minuti l’attività in corso, per rivolgere il pensiero all’Altissimo; nella preghiera si concretizza la “comunione con Dio” , che non è una pratica del “fare la comunione”, ma dell’ “essere in comunione”
– l’elemosina purifica ciò di cui il musulmano è in possesso, affinchè, nel nome di Dio, ne faccia partecipi i fratelli; mortifica l’egoismo a traduce ogni gesto in umana solidarietà;
– il pellegrinaggio alla Mecca purifica la solidarietà tra musulmani, che in quel pellegrinaggio si presentano uguali, senza i privilegi conquistati, senza l’opulenza che dovessero possedere, tutti uguali davanti a Dio, tutti cinti da un analogo lenzuolo bianco, privi di orpelli che documentano opulenza;

Il Ramadan purifica il corpo con il digiuno, ma stimola la solidarietà con tutti i musulmani, accomunati in quella penitenza. Terminata la giornata con il tramonto del sole, i musulmani festeggiano la “rottura del digiuno”, ed è un momento di grande aggregazione della famiglia, dilatata anche ai vicini, agli amici e spesso anche a quanti non dispongono del necessario.

Ho personalmente partecipato ad una cena di rottura del digiuno a La Goulette, periferia nord di Tunisi, organizzata da una famiglia di remote origini siciliane, ormai arabizzate; oltre alle numerose famiglie di origine siciliane partecipavano anche gruppi di ebrei (giudei semiti) che vivono nel vicino quartiere Soukra, ritrovandoci così insieme musulmani, cattolici ed ebrei.

Si rivela, così, la fratellanza araba nel nome del Dio unico.
لسلام عليكم (As-salam aliekun La Pace di Dio sia con Voi)