Formigoni fa male a Cl, mica al Pdl. Che aspetta Carrón ad agire?

Camillo Langone,
Il Foglio 16 ottobre 2012

Camillo Langone è uno dei pochi intellettuali di destra che ci siano in Italia. Cattolico fondamentalista, dunque coerente e teocratico, ha pubblicato su “Il Foglio” dell’ateo devoto Giuliano Ferrara questa analisi su “Comunione e liberazione” che mette il dito nella piaga. (pfd’a)

La spina doveva staccarla Carrón, non Alfano. Perché Formigoni è un problema più per Cl che per il Pdl: il partito del centrodestra ha le settimane contate ed è inutile sprecare energie per difendere l’immagine di un marchio in liquidazione; ma Cl non è in liquidazione (sebbene in difficoltà), è un movimento cattolico internazionale (sebbene lombardocentrico) che vuole e deve continuare a vivere anche oltre la presidenza della regione Lombardia. Mi sarei risparmiato di scrivere un ulteriore articolo sul disperante soggetto se questo non avesse ripetutamente minacciato il giornalista Alessio Vinci in un programma di Canale 5 e se il relativo spezzone non mi fosse stato rovesciato addosso da non ricordo quale sito.

Sono stato malissimo: per me che cerco ancora di difendere l’intuizione di don Giussani, per le mie amiche e i miei amici che di Cl fanno ancora parte, per la chiesa che di Cl ha ancora bisogno. Il “muoia Sansone con tutti i filistei” che da qualche tempo è l’unico programma politico di Formigoni avrebbe qualcosa di tragicamente eroico se non fosse che i filistei del racconto biblico erano nemici mentre stavolta sotto le macerie rischiano di finirci gli amici. Ogni volta che il presidente va a ringhiare in televisione ho la sensazione che Tempi perda un lettore, che la Compagnia delle Opere perda un socio, che la Fraternità San Carlo perda un seminarista. Spero di sbagliarmi, forse lo zoccolo duro tiene appunto duro ma il mondo là fuori è definitivamente schifato. E non conta che pure il mondo schifato è schifoso (sai che consolazione), conta che il cattolicesimo politico sta offrendo uno spettacolo vergognoso.

Comunione e liberazione si definisce “movimento di educazione alla fede”, peccato che il suo esponente più famoso sia un gran maleducato. Gli adulatori di cui la componente ciellino-pirellonica rigurgita lo chiamavano il Celeste ma ovviamente era un’antifrasi, lui è buio in volto e quando si sforza di sorridere gli esce un ghigno canino tipo doberman delle SS. Non sa parlare che di avvocati, tribunali, risarcimenti, mai una volta che porga l’altra guancia: la contro-testimonianza è il suo mestiere.
Non vorrei difendere Alessio Vinci che senza dubbio ha fatto una domanda maliziosa ma se un uomo pubblico a una domanda maliziosa sa rispondere solo con escandescenze allora è meglio che si ritiri a vita privata.

Vorrei chiarire, ce ne fosse il bisogno, che dei fatti non me ne frega niente, che non giudico vacanze e yacht nemmeno dal punto di vista estetico: giudico le parole, le espressioni arroganti e violente che sono l’unico repertorio conosciuto dal campione lombardo della religione dell’amore. E io non posso vedere la mia religione trascinata nel ludibrio, io mi dispero se penso a Cristo morto inchiodato per dare una poltrona a un poltronista talmente blasfemo da farsi costruire un grattacielo sulla cui cima farsi fotografare mentre guarda la Madonna dall’alto in basso.

Girardiano come sono non vorrei mai che le mie parole cucissero sulla figura di Formigoni il costume del capro espiatorio. Il cristianesimo, me l’ha insegnato il sommo antropologo francese, è precisamente rifiuto del capro espiatorio, concetto pagano che guarda caso rigurgita nel fiume della storia ogni volta che il cristianesimo declina. Di sicuro il personaggio non ha sbagliato da solo. Sospetto le responsabilità del contesto anche se preferisco non indagare, non voglio sapere il nome di chi, in anni ormai remoti, lanciò nell’agone colui che il compianto don Tantardini, guida dei ciellini romani, definì “il politico più stupido del mondo”. Scurddammoce ’o passato, giusto, ma è impossibile scordare il presente.

Ancora oggi, in questo autunno del nostro scontento, Formigoni è membro dei Memores Domini, i laici consacrati che fanno promessa di povertà e castità ma se devono dare simili esempi è meglio che d’ora in poi promettano di organizzare orge con ragazze e champagne. Ancora oggi, 2012, Formigoni ha come padre spirituale Julián Carrón, il capo di Cl. Non dico altro, non voglio dire altro.