Austria, i vescovi: “Sui temi del Sinodo ogni questione è ancora aperta”

Maria Teresa Pontara Pederiva
http://vaticaninsider.lastampa.it/

Nessun preconcetto riguardo alle questioni dottrinali: la discussione sulle tematiche del prossimo Sinodo straordinario sulla famiglia è aperta a 360°. Così si è espresso il card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna al termine dell’Assemblea plenaria della conferenza episcopale austriaca che si è tenuta la settimana scorsa a Salisburgo, presso il monastero benedettino di Michaelbeuern.

A rimarcare l’apertura al dialogo e al contributo di tutti, sul sito della Chiesa austriaca – alla stregua di quella d’Inghilterra e Galles – è stato inserito subito sia il documento che i quesiti.

Nel corso della conferenza stampa di venerdì, secondo quanto riferisce l’agenzia Kath Press, il presidente Schönborn ha invitato ogni diocesi, decanato e parrocchia ad esprimere i loro pareri, mentre ai vescovi spetterà formulare una sintesi, ma “tutto ciò che arriva dalla base, sarà accolto come importante”. “In vista del Sinodo 2014 non si tratta di stabilire ciò che deve essere, ma essenzialmente ciò che è”.

Sarebbe questo il fatto “sorprendente” secondo l’arcivescovo di Vienna: una straordinaria apertura a tutto ciò che pensa il popolo di Dio, che è poi lo stile di papa Francesco. Con un indirizzo d’affetto (lui ex allievo del teologo Ratzinger ) ha aggiunto: “Benedetto XVI aveva intenzione di riformare, ma gli mancavano le forze e con le sue dimissioni, necessarie, ha permesso un’aria nuova”.

La Chiesa non può rinchiudersi a riccio sulle questioni di principio, ma ascoltare e riflettere sui tanti interrogativi che restano aperti sui temi legati alla vita delle persone: per questo ascolterà il pensiero dei sempre più numerosi genitori single, i divorziati, le persone omosessuali. E, citando una frase del filosofo viennese Ludwig Wittgenstein (“i fatti non sono la soluzione, ma il problema”), ben venga se il feedback su questi temi finirà per metterci in discussione.

“Cosa pensano i vescovi , il Papa lo sa, ora vorrebbe sapere cosa pensa la gente nelle comunità: vedere dove duole il piede nella scarpa”. C’è da stabilire se la Chiesa intende andare incontro ai tanti fallimenti e se, usando un’immagine calcistica, ha intenzione di “estrarre il cartellino rosso o giallo”.

Ma all’ordine del giorno oltre Brennero anche altri punti in vista dell’imminente visita ad limita, in calendario a gennaio 2014. Ogni diocesi ha un questionario sulla situazione della Chiesa e della società in Austria (dove la crisi economica ha indotto molte famiglie ai limiti della sussistenza), secondo la medesima modalità sperimentata nel 2006 in preparazione alla prima visita da papa di Joseph Ratzinger nel 2007.

Discussione anche in merito alla trasparenza finanziaria, segno che l’impatto di quanto accaduto nella diocesi tedesca di Limburg, ha lasciato il segno: ogni dato riguardo al Mensalgüter episcopale, le proprietà e i ricavi delle singole diocesi, è pubblico e “senza segreti di sorta”. “Eventualmente noi abbiamo il problema opposto – ha scherzato Schönborn – perché i nostri fondi sono scarsi”.

Per esemplificare ha citato la situazione di Vienna: circa 10 milioni di euro a bilancio, insufficienti per far fronte anche alla sola manutenzione delle chiese e delle strutture (molte del XVIII e XIX secolo), mentre il futuro nei prossimi 10 anni resta un’incognita. In questi anni la Chiesa cattolica ha avviato forme di collaborazione con altre confessioni per l’utilizzo di edifici di culto, evitando così l’alienazione all’ente pubblico.

E’ stata poi presentata la nuova edizione del Gotteslob, libro dei canti e delle preghiere ad uso liturgico, la cui introduzione è prevista a regime per il 1° dicembre, inizio d’Avvento (gli allievi del Conservatorio musicale dell’arcidiocesi, diretti da John Wenk, hanno offerto un breve saggio).

Caloroso il saluto al vescovo locale, il salesiano Alois Kothgasser (a Salisburgo dal 2002, proveniente dalla diocesi di Innsbruck che guidava dal ‘97), le cui dimissioni per raggiunti limiti di età, presentate lo scorso anno, sono state accolte nei giorni scorsi dal papa Bergoglio che al tempo stesso l’ha nominato amministratore apostolico con pieni poteri.

In questo caso, per storico privilegio, la nomina non sarà ad esclusiva discrezione papale in quanto i 12 membri del capitolo della cattedrale di Salisburgo, hanno facoltà di voto (90 giorni di tempo) sulla terna che giungerà da Roma per quello che sarà eletto, dopo conferma vaticana, come 90° vescovo della diocesi col titolo di legato papale e anche di “Primatae Germanie” (un titolo anticamente legato alla diocesi di Magdeburgo, poi con la pace di Westfalia straferito a Salisburgo).

Il nunzio apostolico, mons. Stephan Zurbriggen, ha già consegnato la busta sigillata con i nomi dei candidati scelti dal papa al decano del capitolo del Duomo, Hans Walter Vavrovsky.