Secondo alcune statistiche…

Augusto Cavadi
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Secondo alcune statistiche, circa il 40% degli elettori della Lega Nord si dichiara cattolico. Impressionato dall’analogia con la percentuale di membri di Cosa Nostra che si dichiarano, anche essi, cattolici, ho voluto rifare l’itinerario del mio Il Dio dei mafiosi.

Arrivando, ne Il Dio dei leghisti, a conclusioni simili. E cioè che il leghismo condivide con il cattolicesimo ufficiale una serie di priorità valoriali (la mentalità tradizionalista; l’enfatizzazione della famiglia; la contrarietà al riconoscimento delle coppie di fatto, all’eutanasia, all’esercizio della sessualità omoaffettiva; il maschilismo; il dogmatismo; il leaderismo carismatico; la diffidenza verso le comunità religiose extra-cristiane…).

Tale affinità ideale – sulla base della quale si sono effettuate delle strane alleanze strategiche e tattiche fra Chiesa di Roma e Lega di Pontida – è però sintomo della distanza di entrambe le organizzazioni dal messaggio originario del vangelo di Gesù, imperniato sull’apertura al futuro, sulla fraternità dei rapporti, sul senso critico, sull’accoglienza del diverso, sulla solidarietà universale, sulla sull’etica della libertà responsabile…

La preoccupante convergenza tra gerarchie cattoliche italiane e forme di populismo anti-moderno costituisce di certo una sfida per la teologia cattolica: come risciacquare i panni nel Giordano e liberare la catechesi ordinaria dall’imborghesimento (e in qualche caso dall’imbarbarimento) per restituire alla prassi quella carica dirompente di anti-conformismo che, da venti secoli, ha sempre caratterizzato le esperienze di fede autentica?