Europa: ragazzi e ragazze, riscriviamo il sogno europeo

MARIO CAMPLI, Europa: ragazzi e ragazze, riscriviamo il sogno europeo, Marotta&Cafiero, Napoli 2014

(Per eventuali richieste di copie e presentazioni sognoeuropeo@gmail.com)

Mario Campli

Membro del Comitato Economico e Sociale Europeo, ha iniziato, qualche anno fa, un percorso di dialogo con ragazzi e ragazze di un liceo classico europeo di Roma. In quei giorni una terribile esplosione di follia, omicida e xenofoba, di un cittadino europeo, in Norvegia (paese non membro dell’ Unione europea che dell’Europa condivide storia e valori) si abbatteva nella piccola isola di Utoya, a poche bracciate di mare di fronte ad Oslo, sulla vita di 69 ragazzi e ragazze braccati e uccisi mentre in un seminario estivo riflettevano sul loro futuro e sul futuro del loro paese e dell’Europa. Quella loro giovinezza e la loro passione costruttiva richiedevano di mettersi in sintonia. Esigevano un’assunzione di responsabilità. Netta e decisa.

Il libroQuesto libro nasce per restituire una parte di ciò che la generazione, nata o diventata adulta dopo la liberazione dell’Italia e dell’Europa dal nazifascismo, ha avuto dal sogno dell’Europa unita. In questi ultimi anni, il sogno europeo e dell’unità europea vive una durissima prova: può spegnersi definitivamente o rinascere. Il libro potrebbe essere letto anche come il grido della generazione che è nata e cresciuta nel sogno dell’Europa unita e che ora cerca, anche con angoscia, mani e cuori, intelligenze ed energie per ripensare, ricostruire, ripartire. Un libro, inizio di un dialogo che dovrà e potrà trovare modi e forme per costruirsi, darsi il tono e il tempo giusti ad evitare – le due generazioni insieme e diversamente protagoniste – che dal sogno si precipiti nel sonno:
• 9 novembre 1989 ragazzi e ragazze che oggi hanno venticinque anni stavano appena nascendo, mentre migliaia di giovani coetanei abbattevano e scavalcavano, in festa, il muro che spezzava la città di Berlino in due mondi.
• 9 maggio 1950 padri e madri dei ragazzi venticinquenni, erano poco più che fanciulli e fanciulle, mentre a Parigi, nel salone dell’ Orologio di Quai d’Orsay , un signore di nome Robert Schuman, dinanzi a un centinaio di giornalisti, buttava il primo seme della costruzione europea.

Il metodo

Aprire insieme la prima pagina del Trattato dell’Unione europea, e fare insieme un cammino, chiamando a farci compagnia poeti, scrittori e artisti filosofi e sociologi, costituzionalisti e economisti, giornalisti e testimoni di vita vissuta; e anche le Costituzioni di alcuni grandi popoli. Percorrere un tratto delle strade della cittadinanza, dell’uguaglianza e dell’integrazione tra le persone, le culture, gli Stati. Percorsi non semplici, per i concetti stessi che queste parole sottendono e soprattutto per le realtà di vita che esse evocano. Camminare con leggerezza sul duplice binario della sostanza dei concetti e della realtà vitale dei popoli e delle persone. Eredità e futuro.

La forma.

Il saggio breve, la ricostruzione storica, la testimonianza: insieme formano dei dialoghi, dove il filo conduttore è guardarsi negli occhi. Ognuno/a può imparare dall’altro/a.

Dialoghi che partecipano al/del dibattito pubblico, quotidiano e:
– assumono la forma di un’ antologia dalle molte voci: per ispirare, sorprendere, spingere all’ascolto, allo studio e all’azione;
– condividono la scelta di un coerente approccio interdisciplinare, nella analisi e nella ricerca di soluzioni per la incessante costruzione della società;
– esprimono l’amore per il libri e la lettura,
– invitano allo studio e al dialogo, soprattutto tra le giovani generazioni.

Cinque dialoghi:
– Dialogo sull’eredità dell’Europa: eredi di chi, di cosa?
– Dialogo sulla cittadinanza: è difficile essere cittadini e cittadine
– Dialogo sull’uguaglianza: le disuguaglianze vicine e lontane
– Dialogo sull’integrazione: integrazione è una parola da prendere con le molle
– Dialogo sul sogno europeo: dal sogno al sonno?