No al concordato, no ai cappellani militari

Nel momento in cui l’Italia attraversa un’aspra crisi economica e sociale e chiama tutti a fare sacrifici e a rinunciare a diritti pur legittimamente acquisiti anche la Chiesa cattolica romana deve fare la sua parte.

Riteniamo perciò doveroso che le autorità cattoliche dimostrino la disponibilità a ridiscutere alcuni dei privilegi ottenuti con il nuovo Concordato, stipulato il 18 febbraio 1984, e con successivi accordi economici e normativi direttamente o indirettamente derivanti da quel patto. Sarebbe infatti scandaloso se la gerarchia cattolica non rinunciasse ora ai privilegi concordatari, così come auspicava il Concilio Vaticano II.

In tale contesto, cercando di seguire Cristo nostra pace, noi riteniamo che l’istituto dei cappellani militari, che gli accordi Stato-Chiesa di fatto inquadrano nelle Forze armate, con relative stellette e retribuzioni, strida con la laicità dello Stato e con lo spirito dell’Evangelo di pace che dovrebbe animare sempre ogni attività ecclesiale. Al di là della buona volontà personale, l’istituzione stessa dei cappellani militari – come ci hanno profeticamente ricordato, tra gli altri, don Lorenzo Milani e padre Ernesto Balducci, e il vescovo don Tonino Bello – significa un appoggio simbolico alle armi.

E se possiamo comprendere la volontà di assistere pastoralmente i militari, riteniamo che questa funzione non vada assolta da sacerdoti con le stellette e pagati dallo Stato, ma in altro modo, per esempio attraverso le parrocchie nel cui territorio sono stanziate caserme e centri militari o con distacchi volontari di preti o diaconi per le missioni all’estero, pronti a benedire le persone, ma mai le armi.

Da più parti, in questi giorni, si è chiesto che il governo, che vuole caratterizzarsi per una politica di rigore, ridimensioni gli investimenti per la Difesa, in specie per l’acquisto degli aerei F-35, una spesa onerosissima – per noi incompatibile con le esigenze meramente difensive cui la nostra Patria è obbligata dalla Costituzione – che potrebbe lodevolmente essere risparmiata, dirottando invece quell’immenso fiume di denaro per iniziative sociali e per aiutare gli strati più deboli della popolazione.

Speriamo che le comunità cristiane con i loro pastori siano con noi contro l’acquisto degli F-35 e contro le immense spese militari, e per promuovere invece la Difesa popolare nonviolenta.

Imploriamo da Dio il dono della pace, ripetendo a noi stessi e a tutti: “Se vuoi la pace, cerca e prepara la pace”.

Roma, 18 febbraio 2012
28° dalla firma del nuovo Concordato

promuovono: Cipax, Cdb SanPaolo, Pax Christi Roma, Noi Siamo Chiesa – gruppo romano

Hanno aderito (al 13.2.2012):

Giovanni Franzoni
Pane e Rose Onlus – Casalpalocco
Enrico Peyretti – Movimento Nonviolento di Torino
Comunità di Base di Torino
Associazione Viottoli – Pinerolo (To)
Centro Gandhi Edizioni Onlus
Comunità di base delle Piagge – Firenze
Punto Pace Pax Christi di Catania
Casa per la pace di Grottaglie (TA)
La redazione del sito www.ildialogo.org
Alex Zanotelli – missionario comboniano
Movimento Internazionale della Riconciliazione
Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Napoletana per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Triestina per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Valdostana per la Laicità delle Istituzioni
Consulta di Parma per la Laicità delle Istituzioni
Consulta del Verbano-Cusio-Ossola per la Laicità delle Istituzioni
Consulta della Provincia di Pesaro e Urbino per la Laicità delle Istituzioni
Silvia Grillo e Antonio Venzi
Nicola Colaianni e Chiara Paparella
Roberto Mancini
P. Giovanni Gargano (Missionario in Bangladesh)
Imma Forcina di Roma
Rosario Giuè di Palermo
Adriano Candioli
Berretti Bianchi Onlus
Luisa Morgantini
Ettore Zerbino, psicanalista di Roma
Renata Ilari, insegnante di Roma
Giancarla Codrignani
Alessandro Marinelli
Luisa Muston – Gruppo romano S.A.E.
Giorgio Nebbia