Se l’euro ci divide

Marco D’Eramo il manifesto, 17 maggio 2012 L’euro sta pagando il suo peccato originale: aver costruito una moneta comune senza fondarla su una politica economica comune. Né era possibile una politica comune senza un centro decisionale comune eletto democraticamente. L’unica soluzione sarebbe una vera unificazione politica: è una prospettiva realistica?

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Le bugie sulla tassa sulle transazioni finanziarie

www.paneacqua.eu 23 maggio 2012 Come in tutte le questioni che toccano i cosiddetti “poteri forti”, in questo caso la finanza internazionale, c’è sempre qualcuno che rema contro e cerca di denigrare uno strumento che ha tutte le potenzialità per contrastare la speculazione finanziaria e reperire fondi per destinarli allo sviluppo,

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Fame e agricoltura, il G8 ennesima delusione

Articolo di: Misna http://www.misna.org/ “Si è soltanto trattato dell’ennesima riunione farsa dei cosiddetti grandi del pianeta: hanno aggiunto altre promesse fasulle a quelle già formulate in passato ma mai attuate, a cominciare dai finanziamenti. Oggi come oggi l’unica cosa di cui l’Africa ha bisogno sono strumenti tecnologici e tecnici per

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Qualche voce sulle assise femministe marocchine. Suggestioni dal Marocco

Rosanna Marcodoppido www.womenews.net Il Marocco appare un paese in bilico tra arcaiche tradizioni e processi di modernizzazione, con una storia molto interessante e unica nel panorama del nordafrica per la sua capacità di integrazione tra culture religiose diverse e una straordinaria lotta di indipendenza fatta a suo tempo senza spargimento

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L’Egitto cerca un presidente che profumi di democrazia

Marco Alloni Il Corriere del Ticino Il Cairo – “Per chi voterai alle prossime presidenziali?” è stato chiesto qualche settimana fa allo scrittore egiziano Bilal Fadl. “Per Mohammad El-Baradei” è stata la sua risposta. Il tono di celia era evidente (El-Baradei ha rinunciato alla competizione mesi fa) ma significativo. Come

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La Nato e il dilemma afgano

Michele Paris www.altrenotizie.org I 28 paesi membri della NATO hanno chiuso lunedì l’atteso vertice di Chicago approvando formalmente il piano americano per la chiusura delle operazioni militari in Afghanistan entro la fine del 2014. La risoluzione del conflitto, tuttavia, continua ad essere complicata, tra l’altro, dalle difficili relazioni di Washington

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Siria, le armi vengono dal Golfo

Michele Paris www.altrenotizie-org Un recente articolo del Washington Post ha rivelato come nell’ultimo periodo i “ribelli” armati in Siria stiano ricevendo massicce forniture di armi dall’estero, in gran parte grazie agli sforzi dei paesi del Golfo Persico e sotto il “coordinamento” di Washington. La notizia conferma le intenzioni di questi

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Gaza, blocco Israele: le reti vuote dei pescatori

Michele Giorgio – Near Neast News Agency http://nena-news.globalist.it I limiti alla pesca imposti dalla Marina militare israeliana e, piu’ di recente, l’aumento vertiginoso del prezzo del carburante stanno decretando la morte lenta di un settore che dava lavoro a quasi 4 mila pescatori. «Proprio come i pesci, moriremo se rimarremo

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